Anche se non intravede la libertà, nutre ancora speranzaAsia Bibi è ormai un personaggio di fama mondiale. Parigi l'ha dichiarata cittadina onoraria e più di mezzo milione di persone ha firmato chiedendo la sua liberazione.
Anche se la donna cristiana pakistana condannata a morte non riesce a vedere spiragli di libertà, nutre sempre una profonda speranza. Lo ha scritto a papa Francesco in una lettera nella quale ha parlato della Quaresima e della missione del Redentore.
“Nella Pasqua Gesù Cristo ci dà un esempio di pace e di perdono. Tutti dobbiamo imparare dall'insegnamento e dal sacrificio del Cristo, messo in croce per noi e che ha perdonato tutti coloro che gli hanno fatto del male”, ha detto.
“In questo giorno speciale, chiedo ai cristiani in Pakistan di vivere e pregare per la pace”, ha proseguito, chiedendo al Santo Padre di “fare una preghiera speciale per la pace nel mondo e per me”.
Secondo la persona che si occupa della sua assistenza legale, Joseph Nadeem, “Asia sta bene fisicamente e psicologicamente” e “vive le sue giornate tra dolore e speranza, una speranza fondata su Cristo, che non l’abbandona”.
La donna è particolarmente preoccupata per la sua famiglia per il clima di violenza religiosa che si respira nel suo Paese e chiede che venga garantita la sicurezza dei propri cari.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]