L’associazione svizzera “Pro Infirmis” prova a cambiare il nostro punto di vistaTempo fa papa Francesco, nell'udienza in Vaticano con 8mila tra ciechi e sordomuti, ha ricordato che ci sono “due culture opposte: la cultura dell'incontro e la cultura dell'esclusione, del pregiudizio” e che “la persona malata o disabile, proprio a partire dalla sua fragilità, dal suo limite, può diventare testimone dell'incontro”.
Una cultura quella dell'esclusione che sembra riflettersi bene nel mondo della moda, con i suoi standard di bellezza spesso irraggiungibili. A cercare di cambiare un po' le cose ci ha pensato, però, Pro Infirmis, la più grande associazione svizzera in sostegno dei disabili, che ha prodotto un video per rispondere alla domanda: “Perché chi è perfetto?”.
Nel video i manichini vengono modellati a immagine e somiglianza di individui affetti da scoliosi e osteogenesi imperfetta oppure con un arto menomato. I volti e i corpi sono quelli di Miss Handicap 2010 Jasmin Rechsteiner, del conduttore radiofonico e critico cinematografico Alex Oberholzer, dell’atleta paralimpico di atletica leggera Urs Kolly, della blogger Nadja Schmid e dell’attore Erwin Aljukic. I manichini sono stati poi utilizzati in alcuni negozi di Zurigo
L’idea della Pro Infirmis ha ispirato, recentemente, anche il mondo della moda: nel corso dell’ultima settimana della moda di New York, accanto alle top model, hanno sfilato anche modelle disabili e, per la prima volta, un modello con un arto amputato: il 25enne britannico Jack Eyers.