“Mir Vama – La pace sia con voi” è il motto del viaggio di Francesco. Minacce terroristiche per il papa?
Saranno due artigiani musulmani ad intagliare nel legno di noce la sedia che papa Francesco userà il 6 giugno prossimo quando farà visita a Sarajevo, la capitale della Bosnia ed Erzegovina.
Salen Hajdarovac, 61 anni, e Edin, suo figlio di 33 anni vivono nella cittadina di Zavidovici – comune situato nel cantone di Zenica-Doboj, famoso per l’industria della lavorazione del legno – e da quando hanno ricevuto la richiesta lavorano alacremente all'incarico per il quale sono molto felici e onorati (ilsismografo.it 31 marzo).
Top secret il disegno della sedia di papa Francesco: per adesso si sa solo che sarà arricchito di diversi simboli religiosi, tra i quali lo stemma del Pontefice e quelli delle tre cattedrali bosniache. Gli artigiani offriranno la loro opera gratuitamente come espressione della stima che anche i musulmani bosniaci nutrono verso il capo della Chiesa cattolica. Sono stati però numerosi fedeli, coordinati da padre Miro Beslic, a finanziare l’acquisto dei materiali necessari per l’opera.
Anche questo è un segno del faticoso processo di riconciliazione tra le comunità che abitano il Paese dopo la sanguinosa guerra degli anni '90 e i quattro anni dell'assedio di Sarajevo, per centinaia di anni un simbolo della pacifica convivenza tra etnie e fedi diverse.
L'attesa per la visita di papa Francesco è che possa incoraggiare il processo di pace e di ricostruzione concreta delle ferite lasciate dal conflitto nel tessuto sociale e istituzionale. Per questo anche il logo della visita, reca l'augurio "Mir Vama – La pace sia con voi" e i simboli della pace: una colomba con il ramoscello d’ulivo e la Croce.
Una parte della croce disegnata nel logo rappresenta un triangolo stilizzato che simboleggia i confini della Bosnia, i colori della luce, della bandiera bosniaca e quello della presenza dei croati in Bosnia, bianco, blu, giallo e rosso”.
"‘Pace a voi’ è l’espressione usata da Gesù per salutare i discepoli nella sua apparizione dopo la Resurrezione – ha sottolineato il cardinale arcivescovo di Sarajevo, Vinko Puljic nel presentare il logo – Quelli che viviamo sono tempi incerti sul futuro e per questo tutti gli abitanti di questo Paese, in modo particolare noi cattolici, abbiamo bisogno di un simile incoraggiamento” (Radio Vaticana, 29 marzo).
Anche gli autori del logo, gli artisti Miroslav Šetka e Dragan Ivankovic, hanno offerto gratuitamente la loro collaborazione.
Non è stato ancora ufficializzato il programma dell'ottavo viaggio apostolico internazionale di papa Bergoglio, ma alcuni dettagli sono trapelati dai media. La Messa dovrebbe essere celebrata all’aperto, molto probabilmente nello stadio di Sarajevo; nella cattedrale dovrebbe svolgersi invece l’incontro con i sacerdoti, i religiosi e le religiose e nel centro francescano con i leader religiosi. Previsto anche un evento con i giovani, presumibilmente nel centro Giovanni Paolo II. A giorni sarà attivato un sito web dedicato alla visita (Sir 28 marzo).
Intanto, come già avvenuto in occasione di altri viaggi internazionali di Papa Francesco, è stato lanciato un allarme a proposito della sua sicurezza che potrebbe essere messa in pericolo da "minacce terroristiche". E' tuttavia singolare il fatto che l'allarme provenga da Dragan Lukac, ministro dell’interno della Republika Srpska (Huffington Post 31 marzo), una delle due entità in cui è divisa la Bosnia-Erzegovina dopo gli accordi di Dayton e il cui governo, che ha sede a Banja Luka, nulla ha a che vedere con quello di Sarajevo.