Tutti i presidenti della Repubblica sono stati in Vaticano. Accadde il 18 aprile…Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si recherà per la prima volta in visita ufficiale da Papa Francesco, in Vaticano, il prossimo 18 aprile alle 10.
L’annuncio è stato dato dal Quirinale e confermato dalla Sala stampa della Santa Sede il 27 marzo. Sarà il primo incontro con Bergoglio del Capo dello Stato che ha iniziato il suo mandato il 3 febbraio 2015.
Mercoledì scorso Mattarella aveva ricevuto per colazione al Quirinale il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin insieme ai nuovi cardinali italiani creati da Papa Francesco al concistoro del febbraio scorso, Francesco Montenegro di Agrigento e Edoardo Menichelli di Ancona-Osimo.
Nella storia della Repubblica italiana, tutti i presidenti hanno incontrato i papi “regnanti” nel loro tempo, a partire da Enrico De Nicola che, in qualità di presidente provvisorio, si recò in Vaticano da Pio XII il 31 luglio 1946.
Sono state 15, dal 1948, le visite di 11 presidenti della Repubblica in Vaticano. La strada inversa – dal Vaticano al Quirinale (che è stata la residenza dei papi fino al 1870) – è stata percorsa da 5 pontefici (per 9 visite complessive). Il primo papa a recarsi al Quirinale è stato Giovanni XXIII, l’11 maggio del 1963, ma il papa che ha incontrato più presidenti della Repubblica è stato Giovanni Paolo II che ne ha visti, in modo ufficiale, 4.
Il predecessore di Mattarella, il presidente Napolitano, ha ricevuto 2 papi: il pontefice emerito Benedetto XVI e papa Francesco e ha incontrato ognuno di essi 3 volte, intrattenendo con entrambi rapporti di grande stima e cordialità.
Al presidente Mattarella, che è stato vice segretario della Democrazia Cristiana, non dispiacerà la coincidenza della visita in una data storica per quello che fu il suo partito: il 18 aprile del 1948 si tennero le prime elezioni politiche della Repubblica per la scelta dei membri dei due rami del Parlamento – Camera e Senato – e la Democrazia cristiana si aggiudicò la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta dei seggi, caso unico nella storia della Repubblica.