Se il matrimonio è ciò che vogliamo che sia, perché no?di Carolyn Moynihan
Tre uomini thailandesi hanno pubblicizzato il proprio “matrimonio” su Internet e sono apparsi sui media della Thailandia reclamando il merito di essere probabilmente i primi uomini gay ad avere un matrimonio a tre.
Joke, 29 anni, Bell, 21, e Art, 26, si sono sposati il giorno di San Valentino nella provincia di Uthai Thani. Su Breitbart, Thomas D. Williams ha scritto:
“I tre non hanno avuto una cerimonia statale, visto che il diritto thailandese non riconosce i matrimoni omosessuali o la poligamia, ma affermano che la loro unione è autorizzata dalla legge buddista. Il buddismo ha notoriamente poche regole e non proibisce la poligamia, anche se ai buddisti è consigliato di limitarsi a una sola moglie. Il buddismo non ha un insegnamento ufficiale sulla pratica omosessuale salvo il fatto di proibirla per i monaci celibi”.
Art e Joke formavano una coppia, e poi si è aggiunto Bell, riferisce il New York Post.
“Penso che siamo i primi tre uomini omosessuali a sposarsi – probabilmente i primi in tutto il mondo”, ha affermato Bell. “Alcuni possono non essere d'accordo e sono probabilmente stupiti dalla nostra decisione, ma crediamo che molti capiranno e accetteranno la nostra scelta. Dopo tutto, l'amore è amore”.
Ma per quanto? La storia ha l'aura di un matrimonio tra star hollywoodiane, e ciò che stupirebbe davvero sarebbe constatare che questi tre uomini tra un paio d'anni siano ancora “sposati”, o vedere se i loro criteri escludono altri rapporti. I matrimoni a tre sembrano una propaganda anticipata per l'abbattimento del prossimo ostacolo del matrimonio, la monogamia, come molti hanno predetto.
Il matrimonio in sé non è mai stato l'obiettivo ultimo per alcuni ultraliberali sessuali, come ha dimostrato il manifesto del 2006 Beyond Marriage, firmato da oltre 300 studiosi, scrittori e attivisti di vario genere. “Il matrimonio non è l'unica forma degna di famiglia o di relazione, e non dovrebbe essere privilegiato a livello legale ed economico rispetto a tutte le altre forme”.
Dare vita a parodie del matrimonio è un modo per sminuirne il valore.
Lo scorso aprile, tre lesbiche del Massachusetts (Stati Uniti) che affermavano di essersi sposate hanno annunciato che stavano aspettando il “loro” primo figlio. Doll, Kitten e Brynn Young si erano scambiate delle promesse in una cerimonia otto mesi prima. Il trio sembra essersi tuttavia ritirato dalla vita pubblica visto che su Internet non si trova niente su di loro – almeno a prima vista – dalla notizia della gravidanza.
Il Massachusetts è stato il primo Stato degli Stati Uniti a legalizzare il matrimonio omosessuale, ma (ancora) non permette la poligamia formale. Brynn e Kitten (oggi di 35 e 28 anni) si sono sposate nel novembre 2011 in base al diritto del Massachusetts, e in seguito Doll, in precedenza sposata due volte con altre donne, si è unita a loro.
Kitten, la più giovane, è rimasta incinta con lo sperma di un donatore anonimo.
Interpellato dal New York Post, un rappresentante del procuratore generale dello Stato non ha voluto commentare questa unione a tre.
Fonti per l'applicazione della legge nel Massachusetts affermano che non perseguiranno le “piccioncine” a meno che la terza “moglie” non cerchi di ottenere qualche tipo di beneficio matrimoniale riconosciuto, come presentare rimborsi congiunti per le tasse.
In base a quanto hanno detto le protagoniste, due di loro non aspiravano a sposarsi, ma Kitten sì:
“Veniamo da background molto diversi. Kitten è cresciuta come cristiana ma ora è pagana. Anche Doll è pagana, mentre Brynn è agnostica. Una grande sfida è stata ideare una cerimonia che includesse le convinzioni di ogni sposa. Kitten è molto tradizionale per via del modo in cui è cresciuta. Voleva che suo padre fosse lì e voleva un abito bianco. Doll, che non crede molto nei matrimoni legali, tendeva maggiormente a legare le mani [un rito pagano, n.d.t.]. Brynn, che era stata sposata in precedenza, era poco interessata al matrimonio in generale. Tutte queste cose insieme hanno portato alla decisione di scegliere un sacerdote pagano con licenza per un giorno come giudice di pace. Abbiamo dovuto anche lavorare sull'aspetto legale a livello statale. Visto che essere sposati con più di una persona non è ancora legale, dovevamo combinare il fatto di legare le mani, i documenti legalmente vincolanti e il matrimonio legale per arrivare a una configurazione in cui tutte ci sentissimo rappresentate in modo uguale”.
Da notare che si dice che il matrimonio plurimo non è “ancora” legale. Anche se lo fosse, sembra che il matrimonio in sé non assicurerebbe la stabilità di una relazione lesbica, e la storia matrimoniale dei partner in questo ménage-a-trois solleva dubbi sulla sua durata, soprattutto dopo l'arrivo di un bambino. Jennifer Roback Morse ha predetto che sarebbe finito presto:
“Per quanto riguarda il trio del Massachusetts che sta per avere un bambino”, ha detto la dottoressa Morse a LifeSiteNews, “prevedo che entro cinque anni dalla nascita del piccolo il rapporto sarà allo sfascio totale. Ogni adulto sa che quando si mette un bambino tra le braccia di una madre molte cose cambiano in modi che lei non avrebbe mai potuto prevedere”.
“Ho letto di molti casi di custodia riguardanti lesbiche”, ha riferito. “Leggendo tra le righe, quello che vedo è che la madre non può accettare l'idea che suo figlio chiami mamma qualcun altro. La madre pensa di essere l'unica e la sola madre. Ha più problemi di quanti non se ne sarebbe aspettati nel condividere il proprio bambino con un'altra donna”.
Forse è per questo che del trio del Massachusetts non si è più sentito parlare.
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Carolyn Moynihan è editore aggiunto di MercatorNet, su cui è stato pubblicato in origine questo articolo.
[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]