Il rapporto Meter 2014 ci dice molto sugli orchi del nostro PaesePresentato oggi ad Avola, in Sicilia, il rapporto annuale sulle attività 2014 contro la pedofilia e la pedopornografia in Italia e nel Mondo, dell’associazione Meter, guidata da don Fortunato Di Noto che ha consacrato la sua vita alla lotta di questo fenomeno, di questo orrore. La presentazione sottolinea drammatica realtà del fenomeno sugli abusi sessuali e maltrattamento sui bambini, e ricorda che, l’abuso virtuale è un abuso reale.
Sono importanti i risultati raggiunti da Meter, che grazie alle segnalazioni inoltrate alle autorità giudiziarie in Italia e all’estero ha permesso di avviare delicatissime indagini. Il lavoro di Meter mette a fuoco anche una visione privilegiata e una attendibile mappatura mondiale del fenomeno online con ripercussioni e evidenziazioni su un crimine drammatico e violento, che non risparmia neanche i neonati.
Anche nell’anno trascorso Meter ha continuato a svolgere le sue finalità, tra cui:
- Svolgimento di iniziative contro lo sfruttamento sessuale di minori e contro ogni altra forma di aggressione fisica, culturale, psicologica, spirituale perpetrata sugli stessi;
- Promozione e sostegno alle iniziative che agevolino proposte educative della famiglia rivolte alla tutela dei bambini, attraverso un percorso di formazione nel rispetto della loro identità culturale, politica, sociale e religiosa;
- Sostegno e realizzazione di progetti di legge volti a migliorare la normativa esistente a tutela dei diritti inviolabili della persona umana e, conseguentemente, del fanciullo.
L’OS.MO.CO.P DI METER (OSSERVATORIO MONDIALE CONTRO LA PEDOFILIA)
Questa è una sezione operativa altamente specializzata per la ricerca e l’elaborazione dati all’interno della rete internet che opera – grazie alla professionalità di operatori esperti – per combattere ogni situazione dannosa nei confronti dei minori. L’ Os.mo.co.p ha dimostrato la sua capacità intervenendo nella rilevazione e nell’individuazione di siti a contenuto pedopornografico in costante sinergia con le autorità competenti. L’analisi dettagliata di ogni segnalazione ha permesso di verificarne l’attendibilità e inoltrare la denuncia alle figure dell’ordine preposte Italiane e Straniere. Un lavoro prezioso che le autorità italiane hanno sottolineato anche durante il semestre di presidenza dell’Unione Europea: oltre il 50% delle segnalazioni che pervengono agli investigatori vengono da Meter che con la Polizia ha un protocollo attivo e vigente dal 2008.
MINORI COINVOLTI E MATERIALE INDIVIDUATO
574.116 (Foto Pedo 3-13 Anni)
95.882 (Video Pedo 3-13 Anni)
621 (Foto e Video Pedo Neonati)
Dietro questi numeri agghiaccianti ci sono bambini stuprati, in molti casi anche sodomizzati e torturati. Un elemento da sottolineare è l’aumento vertiginoso del coinvolgimento dei neonati violati (oltre 600) da donne (70%). Il dato dimostra che il fenomeno è trasversale, che va dalla produzione artigianale e amatoriale, familiare, fino ai set professionali al servizio della criminalità.
Accanto ai siti e alle community sul web, appare un fenomeno nuovo: quello di avere sempre a disposizione i propri dati e di poterli scaricare ovunque noi siamo attraverso gli smartphone e tablet. La pedopornografia ormai è condivisa anche attraverso gli archivi telematici di singoli utenti, che con servizi come Dropbox, iCloud e Box.com, mettono a disposizione della rete i loro materiali infami.
METER REPORT 2014: L’EUROPA PROTAGONISTA DELLA PEDOFILIA
L’analisi dei dati che Meter ha raccolto l’anno appena trascorso indicano come l’Europa sia il continente col record negativo. Il 46,62% delle segnalazioni pone il Vecchio Continente in testa alla classifica, seguita da Africa (24,67%), America (16,98%), Asia (12,93%), Oceania (1,8%). È da notare che il primo posto, nel 2013, era occupato dall’Africa.
QUASI 120.000 SITI SEGNALATI IN 11 ANNI.
Scorrendo i dati del Report 2014, si scopre che il numero di siti segnalati alle autorità competenti dalla sezione monitoraggio Meter è cresciuto. Dal 2003 al 2014 i siti segnalati sono 115.493, ma dopo il boom 2011 con 20.390 siti segnalati, il 2012 ha visto quota 15.946 e il 2013 ben 6.389. Quest’anno si è toccata quota 7.712. Questo è il punto di partenza e non la fine, perché l’“offerta” pedofila ha scoperto un nuovo modo di comunicarsi rappresentato da altri canali che non sono necessariamente i siti. Oggi ci sono, infatti, i social network e gli archivi telematici.
Vediamo ora i dati sui domini di primo livello segnalati.
Europa: Slovacchia 764 (61,41%), Russia 117 (9,92%), Montenegro 96 (8,14%), Lettonia 69 (5,85%), Groenlandia 32 (2,71%). Siamo solo nei tre primi posti della classifica. Da notare che la Germania, con 44 siti, ha il 3,73% delle segnalazioni e l’Italia con 14 (1,19%). Il risultato più basso è totalizzato da Liechtenstein (5), Repubblica Ceca e Romania (2), Ucraina, Svezia, Regno Unito, San Marino, Francia (1 a testa). Il totale è di 1.179 segnalazioni.
Africa: Libia 701 (89,99%), Mauritius 77 (9,88%), Zambia 1 (0,13%). Malgrado la guerra e la difficile situazione politica attraversata ad oggi dalla Libia, Tripoli resta il territorio più gradito dai pedofili, che possono così dedicarsi alla pubblicazione online dei loro infami contenuti. Il totale è di 779 segnalazioni.
America: Colombia 492 (67,03%), Georgia del Sud 198 (26,98%) USA 41 (5,59%). Mentre gli States esercitano una certa vigilanza, la Colombia – altro paese attualmente oggetto di una difficile situazione politica – è un buon territorio per la pedofilia. Drammatico il fatto che un territorio Britannico d’Oltremare come la Georgia del Sud (salita alla ribalta delle cronache nel 1982 durante la guerra delle Falkland), raccolga 198 segnalazioni. Il totale complessivo è di 734 segnalazioni.
Asia: Giappone 287 (70,34%), India 113 (27,70%), Micronesia 4 (0,99%), Cina 3 (0,73%), Tagikistan 1 (0,24). Anche in una società ipertecnologica come quella giapponese, è possibile riscontrare siti pedofili. La Cina, il gigante del boom economico, non è invece terra per pedofili. Il totale è di 408 segnalazioni.
Oceania: Nuova Zelanda 39 (68,42%), Wallis e Futuna 5 (8,77%), Tukelau – Nuova Zelanda 4 (7,02%). Da notare che anche qui i piccoli territori realizzano un totale di 57 segnalazioni.
IL PERICOLO DEEP WEB
È la nuova forma di rischio su Internet: una serie di “scatole cinesi” che porta a nascondere tutto e renderlo quasi irrintracciabile. Ad oggi le indagini sono molto complicate, al punto che le polizie non riescono ad agire con la prontezza richiesta e molto spesso si disperde il lavoro effettuato da Meter. Combattere il deep web significa contrastare immediatamente i pedocriminali e liberare immediatamente i bambini coinvolti in questo mercato di violenza inaudita.
Meter, ad oggi, malgrado le sollecitazioni fatte, non riceve il giusto interesse dalle Polizie internazionali per una risposta di collaborazione su un lavoro abnorme e che solo Meter riesce a portare avanti, il lavoro di monitoraggio sulla pedofilia on line, rimane sempre argomento sommerso anche dalle forze politiche che non hanno interesse di mettere in agenda ed in prima linea questa importante lotta alla criminalità pedofilica.
SOCIAL NETWORK. LE DINAMICHE PSICOLOGICHE DEL PEDOFILO
In un anno le segnalazioni sui social network sono diminuite. Se nel 2013 Facebook era in testa alla classifica con 570 segnalazioni e Vkontakte 463, l’anno 2014 ha visto 63 segnalazioni per Linkbugs (nemmeno in classifica nel 2013), 34 per Vkontakte (che resta al secondo posto) e 32 per Facebook che scende al terzo posto. Salgono Blogspot e Google (20 segnalazioni), Al Femminile passa da 1 a 5, Ask entra in classifica con 4, youtube scende da 7 a 1 e twitter da 6 a 1.
Vkontakte, fondata nel 2006, è la maggiore rete sociale russa e in tutta la CSI; è disponibile per ora in 41 lingue ed è accessibile a qualunque fascia d’età. Richiamiamo comunque l’attenzione sul fatto che, malgrado Facebook richieda un’età di almeno 13 anni per l’iscrizione, molto spesso i ragazzini – nativi digitali – si iscrivono anche ad un’età inferiore.
I rischi di molestia e adescamento per minori su FB e Vkontakte sono in crescita. Questo perché il social network permette al pedofilo di fornire false identità eliminando differenze d’età o culturali che normalmente pongono limiti nelle relazioni de visu tra minori e adulti. Internet serve poi al pedofilo perché gli permette l’uso di forme soft di molestia verbale o primi approcci per spingere ad un incontro dal vivo.
Sui social si possono incontrare tre tipi di pedofili: il seduttore, che è molto affettuoso e fa molti regali al bambino ottenendo il silenzio del piccolo grazie alle sue capacità manipolatorie; l’introverso, che comunica pochissimo con i bambini e utilizza difficilmente approcci seduttivi; il sadico, ossia il pericoloso. È un pedofilo che trae piacere nel vedere soffrire fisicamente e psicologicamente: tende trappole e utilizza la forza per rapire e uccidere la vittima nei casi più estremi. Esiste infine il voyeur pedofilo o telematico, che non abusa dei bambini ma usufruisce del materiale pedopornografico che trova in Rete o tramite il commercio sommerso di foto e filmati.
Più concretamente, i social network offrono al pedofilo due modalità di godimento:
Per mezzo della parola: i pedofili in rete hanno voglia di esternare e rendere gli altri partecipi della loro esperienza di soddisfazione personale. Si cerca un interlocutore che divenga spettatore e complice di un godimento a parole oppure con la descrizione delle fantasie e dei desideri indicibili
Per mezzo delle immagini: in questo caso, il pedofilo “guardone” si nasconde per osservare. Gode vedendo ogni cosa, e questo lo spinge all’acquisto (o alla produzione) di materiale pedopornografico.
L’INIZIATIVA IN RIGA SU INTERNET
Questo è il nome della campagna nazionale inaugurata da Meter in occasione dei 25 anni dalla Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che durerà fino a novembre 2015 per raggiungere il più ampio numero possibile di studenti in Italia, nativi digitali e no. I righelli verranno distribuiti nelle scuole italiane.
LE CONSULENZE TELEFONICHE
Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2014, le consulenze telefoniche sono state 729. Dal 2002 al 2014 sono state 24.451. Scorrendo l’elenco delle regioni di provenienza delle chiamate, la Sicilia segna 512 chiamate; 49 il Lazio e 29 la Lombardia. Il 34% delle chiamate ha riguardato convegni, il 31,8% vari argomenti e altre emergenze; il 7,7% ha riguardato il cyberbullismo.
I casi seguiti dal 2002 al 2014 sono 1.053, ma nel solo 2014 si è trattato di 66 interventi. 11 hanno riguardato difficoltà familiari, ma 10 hanno riguardato il sospetto di abuso sessuale.
METER E LA CHIESA
Nel 2014 abbiamo incontrato 16 diocesi. Roma, Catania, Padova, Milano, Lecce, Noto, Bergamo, Nicosia, Fabriano, Siracusa, Benevento, Lamezia Terme, Piazza Armerina, Trani, Bari. Meter ad oggi ha incontrato 87 diocesi italiane, partecipa regolarmente a convegni ed eventi rivolti al clero e infine il 4 maggio scorso il periodico liturgico La Domenica ha inserito la possibilità di pregare nelle parrocchie in occasione della XVIII GBV – Giornata dei Bambini Vittime della violenza contro la pedofilia promossa da Meter.
Organizzata sin dal 1995, la GBV viene celebrata dal 25 aprile alla prima domenica di Maggio secondo le norme di una legge regionale siciliana. L’edizione 2014, ricordata da Papa Francesco in occasione del Regina Coeli recitato in quei giorni, ha visto anche il lancio del volume di don Fortunato Di Noto La Chiesa è dei piccoli. Da Benedetto XVI a Francesco i Vescovi accolgono la GBV. Un testo che raccoglie i messaggi dei Papi, cardinali e vescovi inviati negli ultimi 10 anni in occasione della GBV. Una sezione introduttiva scritta da don Di Noto presenta il fenomeno dell’abuso.
METER E LA SCUOLA
Meter opera nelle scuole grazie a Protocolli d’intesa sottoscritti tra l’Associazione e gli Istituti di ogni ordine e grado; il tutto per un’alleanza educativa ed un intervento preventivo sui temi che toccano i minori da vicino. Nel periodo 2002-2014 ha incontrato 90.808 tra studenti, docenti e famiglie.
CASA METER
Si tratta di un ambiente che offre ad ogni piccola vittima un clima accogliente e familiare nel quale possa essere a suo agio in vista di un percorso di recupero dall’abuso. Qui il bambino trova personale ausiliario altamente selezionato come volontari, tirocinanti delle Università e operatori del Servizio civile che lavorano insieme alle figure professionali e l’equipe che segue queste bambini. Ma non c’è solo questo: a Casa Meter si fa attività di logopedia, psicomotricità, psicoterapia; sostegno scolastico, laboratori ludico-creativi. L’equipe psicoeducativa è fatta di figure professionali qualificate. È guidata da educatori professionali, uno psicologo/psicoterapeuta ed un assistente sociale.