L’inseminazione è avvenuta in una clinica inglese. La pratica sarebbe illegale. Ma per il giudice è tutto in regolaE' una storia incredibile quella di un bambino inglese di soli sette mesi. E' nato con la tecnica della fecondazione in vitro. Suo padre ha 25 anni e ha donato i gameti per l'inseminazione. Sua madre è niente di meno che sua nonna. Perché l'inseminazione è avvenuta nel suo utero (The Guardian, 3 marzo).
L'ACCORDO TRA L'UOMO E SUA MADRE
L'uomo ha 25 anni e vive da solo. Non ha una compagna ma, al contempo, aveva voglia di diventare papa. E così ha chiesto a sua madre di "ospitare" il percorso di fecondazione. La donna non si è tirata indietro, pur essendo la più stretta familiare. Ne ha parlato con il marito è così è stato dato il via libera all'inseminazione dei gameti di suo figlio ed ha portato avanti la gravidanza.
PROCEDURA IN TEORIA ILLEGALE
L'impianto dei gameti è avvenuto in una clinica riconosciuta ufficialmente dall’autorità statale inglese Hfea. Nonostante l’utero in affitto sia illegale in Gran Bretagna, la clinica ha acconsentito alla procedura e così alla donna è stato impiantato l’embrione “prodotto” con lo sperma del figlio (Tempi.it, 4 febbraio).
PER LA LEGGE INGLESE LA MADRE E' LA NONNA
Una volta nato il piccolo sono subentrati altri intoppi, piuttosto gravi. Secondo la legge inglese, la donna che partorisce il neonato è la sua madre legale. Poiché il marito ha acconsentito all’inseminazione artificiale, inoltre, questi è stato considerato il padre legale del piccolo. Anche nel caso di maternità surrogata fatta in famiglia, o fai-da-te, è proibito consegnare il bambino al solo padre biologico. Precisa ancora Tempi.it: o questo si è impegnato «in una relazione familiare stabile» o non può avere la tutela legale del bambino. Ma il giudice Theis ha permesso lo stesso all’uomo di adottare quello che, di fatto, è suo fratello, oltre che suo figlio biologico.
"I BISOGNI DEL BAMBINO SONO SODDISFATTI"
Il neonato, in pratica, si ritrova con una nonna che è anche madre, con un nonno che è anche padre, con un padre biologico che è anche fratello. Un risico difficile finanche da comprendere. Secondo il giudice però è tutto nella norma perché «il padre capisce che il bambino avrà bisogno di sapere come è stato concepito e sente che utilizzerà la sicurezza della sua struttura familiare per aiutare il figlio a capire che è stato molto voluto». Ecco perché tutti sono sicuri che «i bisogni del bambino saranno soddisfatti».