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Isis fa propaganda in italiano. “Musulmani d’Italia, arruolatevi”

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Agi - pubblicato il 28/02/15
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Ritrovato un documento di 64 pagine per il reclutamento in Italia dei fiancheggiatori dello Stato Islamico
Un documento di propaganda jihadista, di 64 pagine e completamente in italiano, rivolto agli aspiranti terroristi italiani. Il testo, dal titolo "Lo Stato islamico, una realta’ che ti vorrebbe comunicare", firmato da ‘il vostro fratello in Allah, Mehdi’, e’ stato scovato da Wikilao ma sarebbe gia’ da alcuni giorni online. "Ho deciso di scrivere questo testo per cercare di presentare in modo riassuntivo – si legge nell’introduzione di Mehdi – una realta’ di cui si parla molto: lo Stato Islamico che tutti conoscono attraverso i media accusatori ma non tramite i media degli accusati". L’autore del pamphlet spiega che vuole "presentare" – con interviste ai protagonisti, immagini e la documentazione raccolta sul campo – "una realta’ di cui si parla molto, lo Stato Islamico", in modo da far "scoprire, con il permesso di Allah, il Califfato". Scritto in perfetto italiano, il documento si focalizza sulla vita nella provincia di al-Raqqa, da mesi sotto il controllo dell’Isis: si descrivono l’applicazione della Sharia, l’istituzione dei vari tribunali islamici nei territori controllati da Abu Bakr al-Baghdadi, i compiti della hisba ("la polizia che ordina il bene e proibisce il male" e che "procede a distruggere qualsiasi tempio o tomba in cui viene adorato qualcun altro all’infuori di Allah"). Si raccontano la nuova vita dei cittadini e i compiti della polizia islamica che "provvede anche al controllo dei prezzi delle merci che vengono vendute, vigila sulla sicurezza dei cittadini, risolve le dispute su furti, proprieta’, minacce o provocazioni tra i musulmani". "I mujahiddin, che anni fa vivevano nascosti nel deserto dell’Anbar in Iraq, adesso grazie ad Allah controllano una superficie territoriale molto estesa e in continua estensione"; e secondo il libello, "grazie all’applicazione della Sharia si e’ instaurata una reale sicurezza per i cittadini: e’ provato che i crimini si abbassano generalmente del 90% nei territori da loro controllati". Piu’ in generale il documento sostiene che la situazione nei territori controllati dallo Stato Islamico "e’ generalmente positiva nonostante i bombardamenti della coalizione e il numero dei nemici". Del resto, lo Stato islamico "sostiene i cittadini nei loro bisogni" perche’ "ha ottenuto e continua a ottenere grandi quantita’ di armamenti, equipaggiamenti, veicoli militari, il che permette loro di concentrare le risorse economiche sui servizi offerti ai cittadini".

Il testo, che prosegue con l’agiografica dei vari protagonisti della Jihad, incita dunque il lettore alla Jihad e al supporto del Califfato: "I soldati dello Stato Islamico sono in Algeria, Nigeria, Ciad, Libia, Egitto, Arabia Saudita, Yemen e altri Paesi ancora". "E con il permesso di Allah, il Califfato conquistera’ Constantinopoli e Roma, come Muhammad profetizzo’".

QUI L’ORIGINALE

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