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La storia di una suora nella Polonia comunista vince agli Oscar

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 23/02/15
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Il film del polacco Pawel Pawlikowski si aggiudica la statuetta come “miglior film straniero” con uno splendido film in bianco e neroAgli Oscar di quest'anno ha vinto come miglior film straniero ha vinto il polacco Ida di Pawel Pawlikowski, delicata e avvincente opera in bianco e nero ambientata nella Polonia comunista, che racconta il cammino di una giovane novizia alla ricerca delle sue origini e della fede (Avvenire, 23 febbraio).

Anna è una diciottenne novizia, orfana cresciuta dalle monache nella Polonia comunista degli anni Sessanta. La vita in convento è tutto ciò che conosce, e la fede è come una seconda pelle. Per questo motivo, la madre superiora la invita, prima di prendere i voti, a trascorrere un po' di tempo con una zia, unica superstite della sua famiglia improvvisamente fattasi viva dopo anni di silenzio.

Malvolentieri la ragazza si allontana dal convento per cominciare un involontario viaggio di formazione con una donna cinica e autodistruttiva, già militante nella resistenza antinazista e ora membro di rilievo nel Partito, che cerca di mettere in crisi lei, la sua fede e la sua scelta di farsi monaca. Nella scena forse più scioccante Anna scopre, grazie alla zia che glielo rivela, che non è affatto quella che crede di essere. Il suo vero nome è Ida Lebenstein, ed è ebrea. Come riconciliare la propria storia personale, con la propria vocazione? Zia e nipote cominceranno così un viaggio alla scoperta di chi ha ucciso i genitori della ragazza durante la guerra e di dove sono stati sepolti i corpi, ma l'indagine diventerà l'occasione per farci scoprire il cuore delle due donne, che impareranno ad amarsi e rispettarsi.

“È solo a questo punto – spiega Alessandro De Luca su Avvenire – del suo doloroso percorso, a contatto con le miserie morali degli uomini, che Ida aprirà davvero gli occhi sul mondo e su se stessa, prendendo coscienza volta di una femminilità che non aveva mai osservato prima e del cui fascino neppure sospettava. La tentazione assume le sembianze di un giovane musicista che vorrebbe sposarla e renderla madre. Dopo una notte insieme, Ida assapora per la prima volta il sogno di una famiglia tutta sua. Ma ora lei sa, e quando all'alba abbandona in silenzio il giovane per tornare in convento, il suo volto, enigmatico e imperscrutabile per tutto il film, è illuminato da una gioia nuova. Divenuta adulta, Ida ha finalmente scelto di unirsi a Dio, per la prima volta consapevole delle proprie azioni”

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