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I tre passi di papa Francesco per vincere la fame nel mondo

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 07/02/15
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Videomessaggio del papa per l’evento “L’Expo delle idee”: “cancellare il paradosso dell’abbondanza”Si svolge oggi all'Hangar Bicocca di Milano l'evento “Le Idee di Expo 2015 – Verso la Carta di Milano”. All'appuntamento, organizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con Expo Milano 2015, partecipano 500 esperti nazionali e internazionali.

Papa Francesco ha inviato un videomessaggio nel quale torna sul tema di essere custodi e non padroni della terra.

Il pontefice riflette sul tema dell’Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e invita soprattutto alla concretezza.
 
Ci sono pochi temi, sottolinea Bergoglio citando san Giovanni Paolo II, sui quali si sfoderano “tanti sofismi come su quello della fame; e pochi argomenti tanto suscettibili di essere manipolati dai dati, dalle statistiche, dalle esigenze di sicurezza nazionale, dalla corruzione o da un richiamo doloroso alla crisi economica”.
 
Questo è un modo sicuro per continuare con il “paradosso dell’abbondanza”: “c'è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l'uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi.
 
Da buon gesuita il papa detta allora 3 atteggiamenti per superare l’empasse:
 
ANDARE DALLE URGENZE ALLE PRIORITA’
 
Basta con la logica dell’emergenza, taglia netto Francesco: occorre risolvere le cause strutturali della povertà.
 
La radice di tutti i mali è l’inequità che si accompagna alla legge della competitività e alla logica dello scarto: chi perde, è escluso, diventa uno scarto.
 
Se si vuole cambiare occorre fare delle scelte prioritarie:
rinunciare all'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della inequità.
 
 
SIATE TESTIMONI DELLA CARITA’
 
Bisogna convincersi che la carità, ha scritto Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium,  “è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macrorelazioni: rapporti sociali, economici, politici".
 
In questo senso la politica è una delle forme più preziose di carità, come affermava Paolo VI, perché è ricerca del bene comune.
 

La dignità della persona umana e il bene comune devono essere i principi guida degli amministratori e strutturare anche la politica economica. Se gli amministratori avranno questo coraggio troveranno anche la forza per "moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo”.
 
 
CUSTODI E NON PADRONI DELLA TERRA
 
La terra, afferma papa Francesco, è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza o, peggio ancora, arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi. Custodendo la terra essa sarà capace di dare quanto necessario a ciascuno per vivere.
 
L’ultima consegna è allora: “Custodire la terra non solo con bontà, ma anche con tenerezza”.
 
E l'atteggiamento della custodia, ricorda Francesco, non è un impegno esclusivo dei cristiani, riguarda tutti. 

 

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