Quattro in tutto i film a lui dedicati. La pellicola di Daniele Luchetti parla di Bergoglio sotto la dittaturaIcona di poveri e malati, innovatore del Magistero ecclesiastico, oratore poco avvezzo ai protocolli. Se queste espressioni connotano al meglio il pontificato di Papa Francesco, in questo 2015 sarà possibile accostargliene sicuramente un'altra: personaggio da film. Perché quest'anno la cinematografia mondiale pullulerà di pellicole su Bergoglio.
DALLE ORIGINI AL VATICANO
Quello che sta facendo più rumore in questi giorni è il ciak del regista italiano Daniele Luchetti. Da tre settimane sta girando a Buenos Aires le riprese di "Chiamatemi Francesco" ("Call me Francesco, the Pope” – questo il titolo che sarà utilizzato a livello internazionale), pellicola tratta dal libro “Francesco. Il Papa della gente” di Evangelina Himitian, che racconta la vita di Jorge Bergoglio dalle origini fino all’approdo in Vaticano (Agensir, 3 febbraio).
BERGOGLIO E LA DITTATURA
Vestirà i panni del Pontefice il giovane attore argentino Rodrigo De La Serna, mentre per gli anni più recenti è stato scelto l’attore cileno Sergio Hernandez. Il film ripercorre il viaggio del futuro Francesco verso Roma. «Il racconto – svela Luchetti a La Repubblica (6 febbraio) – parte da quando era un maestro a Santa Fe, e invitò Borges a fare lezione di letteratura ai suoi studenti. La parte centrale, la più ampia, è quella del periodo della dittatura argentina, e la terza parte segue la sua esperienza con la povertà fino al Conclave».
SPEDITO IN GERMANIA PER PUNIZIONE
A 37 anni diventa Provinciale dei gesuiti in Sud America, una carica importantissima, in piena dittatura, che gli dava il potere di parlare con i politici. «Subito dopo la fine della dittatura – prosegue il regista – viene mandato in Germania a completare gli studi, una sorta di punizione da parte della Chiesa, e ci mette parecchi anni prima di scalare di nuovo le vette del potere ecclesiastico e diventare cardinale di Buenos Aires».
UN EROE STRAORDINARIO
Il film vuol trasmettere raccontare la vita «di un uomo che è un personaggio straordinario». E attraverso la sua vita «mi occupo di persone che hanno avuto destini straordinari. Questa storia passa attraverso la tragedia dei desaparecidos, delle persone che venivano catturate, torturate e gettate vive dagli aerei. Storie che Bergoglio ha raccontato, in processi, interviste, esprimendo dubbi, la paura di non aver fatto abbastanza ma anche la consapevolezza di aver fatto moltissimo. Ha salvato delle persone, le ha tenute nascoste, ha parlato con i dittatori dell’epoca, con i vertici della chiesa che erano collusi con il potere, e ha fatto quello che ha potuto. Questa non è solo la biografia di un uomo che diventerà Papa ma anche di una nazione passata attraverso una violenza sconcertante».
"FRANCESCO: VITA E RIVOLUZIONE"
Un'altra pellicola in elaborazione è tratta dal libro “Francesco: vita e rivoluzione” scritto dalla giornalista italo-argentina Elisabetta Piqué ed è una coproduzione spagnola-argentina. Ambientata nel periodo in cui Bergoglio era ancora il cardinale arcivescovo di Buenos Aires, è focalizzata sul suo lavoro contro la droga nelle periferie cittadine. Qui, a vestire i panni del Pontefice è Darío Grandinetti, un attore molto popolare in Argentina che ha recitato per Pedro Almodovar in “Parla con lei” (Agensir, 3 febbraio).
"FRANCISCO DA BUENOS AIRES"
Intanto, nei cinema di Buenos Aires si prevede per marzo la prima del documentario “Francisco de Buenos Aires”, una coproduzione italo-argentina, con regia di Miguel Rodriguez Arias e musica del gruppo rock “Vox Dei”. Secondo quanto annunciato dal regista ai media locali, il film si propone di far conoscere il Papa anche attraverso le dirette testimonianze di sua sorella, Maria Elena, della giornalista Elisabetta Piqué e del rabbino Abraham Skorka.
ISPIRATO A "LA LISTA DI BERGOGLIO"
Infine la regista Liliana Cavani, riporta Gloria Satta su Il Messaggero (6 febbraio) ha in mente di girare una pellicola sul Pontefice con una produttrice d'eccezione: Claudia Mori, moglie di Adriano Celentano, che avrebbe acquistato i diritti del libro “La lista di Bergoglio” del giornalista Nello Scavo.