La merce saccheggiata nelle case dei cristiani in Iraq ora si può acquistare a Mosul per cifre modicheHanno deciso di chiamarlo "Il bottino dei nazareni". Si tratta di un mercato in cui è possibile acquistare i beni derubati ai cristiani durante la persecuzione. Il "bottino" si trova a Mosul, la principale città iracheni dominata dallo Stato Islamico.
MERCE A PREZZI POPOLARI
E' qui che l'Isis commercia televisori, frigoriferi, forni a microonde e altri dispositivi elettronici, così come mobili e opere d’arte rubati alle famiglie non musulmane della città e dei dintorni. I prezzi oscillano da 50.000 a 75.000 dinari iracheni (da 35 a 50 euro), riporta Voxnews (2 febbraio).
UNA PARTE E' DISTRUTTA
La merce esposta, spiega il portale Ankawa (31 gennaio), proviene dalle case dei cristiani e dalle chiese siriache. Non tutto il frutto delle razzie dello Stato islamico però può essere rivenduto (Tempi.it, 3 febbraio). In parte merita di essere distrutto perché sacrilego di per sé agli occhi dei terroristi.
IL ROGO DEI LIBRI
Ai libri, ad esempio, è riservato un destino ancora peggiore. Nei giorni scorsi l’Isis ha dato alle fiamme migliaia di testi presenti in una delle più antiche librerie della città. Il proprietario è stato arrestato e il patrimonio storico del negozio è andato perso per sempre. La motivazione? «Sono libri infedeli, che spingono a disobbedire Allah per questo saranno bruciati» (Il Tempo, 6 febbraio).
OPERE DI 5000 ANNI FA
La stessa sorte è toccata ancora prima agli scritti conservati nel museo-biblioteca di Mosul, dove erano custodite opere risalenti a 5000 anni prima di Cristo. Uno scempio senza eguali, che conferma l’oscurantismo in cui vive e di cui si nutre il fondamentalismo islamico portato avanti dallo Stato islamico.
VENDITA ANCHE ON LINE
Tornando al commercio di beni cristiani, riporta sempre Il Tempo, la vendita, oltre che avvenire a terra, si è spostata anche on line. Sui forum jihadisti frequentati dai simpatizzanti del Califfato sparsi in tutto il mondo, è possibile comprare a pochi soldi anche oggetti di valore rubati ai siriani di fede cristiana.
RIMOSSE LE CROCI
È di ieri, invece, la notizia che gli jihadisti hanno imposto la rimozione delle croci dalle chiese di Tel Hamis, una località nel nord-est della Siria a maggioranza cristiana (Asianews, 5 febbraio). Già a luglio scorso il nunzio in Iraq e Giordania, monsignor Giorgio Lingu, durante un'intervista a Radio Vaticana, aveva denunciato nella zona una «situazione molto grave».
MARCHIATE CON LA "N" DI NAZARENO
Ai cristiani della Piana di Ninive, infatti è stato chiesto di convertirsi all’Islam o di pagare la tassa per la religione imposta ai non musulmani oppure di lasciare la città. E le loro case sono state marchiate con la "N" di Nazareno. I vescovi, sia il vescovo caldeo, sia quello siro-cattolico sia quello siro-ortodosso, a più riprese hanno invitato i fedeli a lasciare quanto prima la città per evitare conseguenze peggiori.