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San Valentino. Riflessioni sull’amore per fidanzati e sposi

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Anna Pelleri - Aleteia - pubblicato il 05/02/15
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Signore dove abiti? “Nel vostro amore”San Valentino: festa degli innamorati. Tra cioccolatini, cene romantiche e fiori si riflete poco sulla bellezza e la fatica del  percorso che due innamorati dovrebbero fare per verificare davvero se il loro amore è per sempre. 

Un tempo il "per sempre" era il classico finale delle storie d'amore e quello più desiderabile e desiderato nella vita delle coppie. Oggi prevale il dubbio al riguardo, e sopratuttto il timore  che ci si possa stancare dell'altro, l'idea di avere il "diritto" a cambiare quando e come si vuole. D'altro canto – forse – ancora molti desiderano ciò che dura, anche nei rapporti. 

In occasione della festa del Santo protettore degli innamorati, vi proponiamo un percorso in otto tappe, attraverso il quale don Vittorio Fortini, sacerdote del santuario di San Luca di Bologna, riflette su vari aspetti del rapporto uomo-donna, le sfide, le paure, le gioie e le fatiche che due innamorati, fidanzati o sposi, devono affrontare per diventare più certi del loro rapporto e della loro vocazione.

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Chiamati all’amore per diventare costruttori di comunione   

Amore, origine e caratteristiche
“Amore” è la parola che raccoglie una quantità di suggestioni che caratterizzano tutta la persona: emozioni, sentimenti, progetti, paure…

L’amore uno non può darselo da solo perché è il frutto di una chiamata gratuita (=dono) che trasforma la persona aprendola all’altro per costruire insieme una vera comunione di cuori. Infatti  trasforma e rende “nuova” la persona che ama e la porta a contemplare la persona amata come il dono più prezioso della vita.

Non è possibile conoscere realmente il cuore della persona amata, perché l’amore ha dimensioni di infinito e apre ad una conoscenza sempre più profonda e mai completa: nella totale libertà di ciascuno ci si apre alla piena accoglienza dei reciproci sentimenti.

Per i credenti l’incontro con l’altro non è frutto del caso o punto di arrivo di una logica  razionale, ma il risultato di un cammino nel quale Qualcuno: “ha piegato le nostre vie perché ci incontrassimo”; (preghiera dei fidanzati) e ha posto nel cuore le condizioni perchè ci si possa scegliere e accogliere totalmente. Ma l’amore non nasce grande: deve crescere e diventare adulto, superando la naturale tentazione di non uscire da se stesso, ma di cercare l’altro per dargli felicità. Un proverbio dice: “l’amore si fa nudi!”: cioè occorre  togliere tutto ciò che impedisce il vero incontro delle due persone.

Ostacoli (o limiti) dell’amore    
Ai nostri giorni sono certamente in aumento i giovani che, di fronte alle difficoltà dell’amore, preferiscono le scorciatoie del “tutto e subito”, convinti così di potersi godere in pace la loro giovinezza e vita!

Così anche l’amore di due fidanzati: non cresce e non diventa adulto se una coppia si ferma a godere in pace il piacere del momento, senza  aprirsi alla conoscenza reciproca e al dono di sé. Ecco alcuni segni di un amore che stenta a crescere e rischia di non giungere a maturazione:

  • la mancanza di certezze induce alla  convivenza; in pratica si anticipano i tempi come  “prova”
  • si mette tutto in comune  (anche il corpo) eccetto i soldi: ognuno  gestisce i suoi

In pratica si impara a vivere  “con l’altro” a danno dell’essere “per l’altro”.  Non si giunge al “noi” di coppia perché ciascuno pone sempre e comunque se stesso al centro di tutto; questa  è una concezione d’amore  che non corrisponde alla chiamata di Dio,  perciò di “peccato” (peccato= lontananza da dio).

Costruttori di vero amore
Da Dio riceviamo la grande lezione di amore che illumina le nostre scelte: (Gv. 3,16).
Cioè ““ Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. Cioè essere per lui” fino a dargli anche la vita! Siamo anche noi nel mondo, ma con l’invito a non essere del mondo!  Sono due movimenti il darsi e l’accogliersi, che si integrano nell’unico dono che è l’amore, vera comunione di vita.

Il dono totale di sé e la piena dedizione all’altro, realizzano il segno della propria libertà e del “noi” di coppia, come una realtà unica e irrepetibile. Condividere la vita dell’altro è dire “ti voglio bene anche se non sei perfetto”. Un amore che “non si accontenta di esserci” e ha le sue regole. La prima può essere espressa con un proverbio: "l’amore è come il fuoco: se non si allarga si spegne!".

Il fidanzamento è come questo fuoco (=amore) che cresce sempre più!  Se smette di crescere significa che è finito,  non porta più vita nuova.

Amore e fede
Come la fede, se è priva di speranza, è vuota in se stessa, è inutile. La fede, già oggi, anima la prospettiva  del futuro, dà consistenza all’attesa e,  come l’amore, trova  nel tempo la misura della sua verità.

Il futuro è il luogo della speranza e la coppia è chiamata a costruirlo giorno per giorno: la nostra piccolezza e povertà non sono di ostacolo a Dio per attuare il suo progetto, quello di realizzare nell’uomo, mediante l’amore, una fedele immagine di se stesso.

A tutti è richiesta la volontà di corrispondere per costruire con Lui la casa: il vostro cammino sarà più vero e fecondo se ricorderete sempre  che il vostro amore è una chiamata di Dio pienamente accolta quando finalmente e per sempre, sarete “uno” nell’amore.
 

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