Ora se la prendono anche con i bambini
Secondo un rapporto ONU reso noto ieri, sono riportati casi non sporadici di abusi su bambini yazidi e cristiani che vengono «crocifissi» «decapitati» e «sepolti vivi». Il rapporto cita “molti casi di esecuzioni di massa di bambini, cosi’ come notizie di decapitazioni, crocifissioni di bambini e sepolture di bambini vivi”. Il governo iracheno ha chiesto ripetutamente di avere più armi dall’occidente e un maggiore addestramento delle sue forze. Da parte sua, l’agenzia dell’ONU ha esortato a fare di più, sottolineando che l’Iraq deve “prendere tutte le necessarie iniziative per assicurare la protezione e la sicurezza dei bambini e delle loro famiglie (Il Sole 24 Ore, 5 febbraio).
Così dopo i casi delle decapitazioni in pubblico di adulti, iracheni o ostaggi occidentali e la brutale uccisione del pilota giordano arso vivo, il cosiddetto Stato Islamico, viene scritta una nuova pagina del capitolo sugli orrori in Iraq.
Questi bambini iracheni, come si diceva soprattutto di fede yazida e cristiana, ma anche sunniti e sciiti, vengono rapiti dai miliziani di Isis e poi rivenduti come schiavi del sesso. I minori vengono spesso brutalmente uccisi tramite crocifissione o sepolti vivi (Reuters, 4 febbraio)
Bambini anche di soli 8 anni sono inoltre addestrati a combattere e sempre più spesso vengono utilizzati dai jihadisti come "carne da macello" per proteggere le strutture dei terroristi dai raid della coalizione, come scudi umani. Ci sarebbero, inoltre, video che dimostrerebbero l’impiego di bambini con problemi mentali come kamikaze (Avvenire, 5 febbraio).