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L’immagine carbonizzata della Madonna che pregano i cattolici perseguitati

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Aciprensa - pubblicato il 30/01/15
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Le sue ceneri verranno usate per accendere il cero pasquale nelle parrocchie del NigerUna scultura della Vergine Maria rimasta carbonizzata dopo gli attacchi dei musulmani a metà del mese a Niamey (Niger) ha ravvivato la fede dei cristiani in questo Paese africano. L'arcivescovo emerito della capitale, monsignor Michel Cartatéguy, ha esortato i sacerdoti a conservare le ceneri delle loro parrocchie incendiate per utilizzarle a Pasqua.

Il 22 gennaio, monsignor Cartatéguy ha riunito tutti i sacerdoti per celebrare una cerimonia intorno alla scultura, arsa durante gli attacchi del 16 e 17 gennaio.

Secondo quanto ha reso noto il sito web della Chiesa cattolica in Niger, questa immagine della Vergine carbonizzata “è assai simbolica, perché questa statua, appartenente alla parrocchia di Sant'Agostino, è uno dei rari oggetti di pietà che non sono stati consumati dagli incendi che hanno colpito le chiese”.

I sacerdoti hanno offerto alla Vergine Maria la propria sofferenza e le hanno affidato le speranze della comunità cristiana, frastornata dopo gli assalti contro i cristiani, che hanno provocato 10 vittime e hanno visto 12 chiese date alle fiamme.

L'arcivescovo ha invitato ogni comunità di sacerdoti a depositare le ceneri raccolte nelle proprie parrocchie ai piedi dell'immagine della Madonna.

“Questa statua rappresenta tutte le statue che sono state bruciate”, ha affermato. “È la prova che Dio non ci abbandona… Queste ceneri che abbiamo oggi qui verranno usate per accendere il cero pasquale. Sì, le ceneri, nelle quali anche noi ci trasformeremo!”

Gli attacchi dei musulmani sono avvenuti in segno di protesta per le caricature di Maometto pubblicate dalla rivista francese Charlie Hebdo dopo l'attentato a Parigi il 7 gennaio scorso.

È stato anche reso noto che a causa dei gravi danni subiti dalle chiese le Messe di domenica 25 gennaio sono state celebrate in tende, con sedili prestati e altari improvvisati. In qualche caso i sacerdoti hanno dovuto celebrare la Messa senza i paramenti liturgici, anch'essi bruciati negli attacchi.

Durante l'omelia, il nuovo arcivescovo di Niamey, monsignor Laurent Lompo, e monsignor Cartatéguy hanno esortato i fedeli ad alimentare la speranza e a chiedere che non si verifichino di nuovo atti vandalici, i cui danni sono stimati in più di due milioni di dollari.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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