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La bella iniziativa di un parroco: un’Ave Maria per il parcheggio

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 18/01/15
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In Valle Seriana l’evangelizzazione passa anche per l’area di sosta delle auto

Quante volte gli automobilisti dopo aver “miracolosamente” trovato un parcheggio, hanno dovuto scarpinare per le strade vicine in cerca della colonnina del parchimetro, “pregando” di avere le monete necessarie al pagamento della sosta e “affidandosi a qualche santo” per riuscire a concludere le laboriose operazioni prima che l’ufficio postale o il laboratorio di analisi o il supermercato cui si era diretti chiudesse? Nelle grandi città è la norma, ma il parcheggio è spesso un problema anche nei piccoli centri.

Le preghiere dei 1200 abitanti di San Lorenzo di Rovetta, nell’alta Valle Seriana, provincia di Bergamo, devono essere arrivate “molto in alto” e qualcuno è intervenuto in loro aiuto.

Il parroco don Guido Rottigni ha deciso che il parcheggio di proprietà della parrocchia resterà a disposizione del pubblico, ma soggetto a una particolare forma di pagamento (Eco di Bergamo 16 gennaio).

Come afferma la regolamentare segnaletica affissa sopra lo spiazzo della parrocchia, sotto la grande “P” in campo blu che indica “Parcheggio”, la tariffa richiesta è “ogni sosta 1 Ave Maria”. Niente monetine da cercare in tutte le tasche, quindi, ma intenzioni di preghiera e la disponibilità a far entrare Dio anche nelle affannose corse quotidiane.

“Le aree di parcheggio sul sagrato della parrocchiale – spiega don Rottigni – sono necessarie per quanti giungono a San Lorenzo. La parrocchia mette per questo a disposizione la propria area, ma invece di studiare convenzioni e tariffe, abbiamo preferito un piccolo invito alla preghiera, che ovviamente ha un valore molto meno misurabile (ma sicuramente maggiore) di qualche euro”.

Anche così, aggiunge il parroco, “si può fare evangelizzazione”. Attenzione, però, lo speciale “tariffario” è in corso di aggiornamento. “In effetti – conclude don Rottigni – per i furgoni più grandi le Ave Marie dovrebbero essere almeno due…”.

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