In Svezia nel pomeriggio ai bambini è possibile far vedere video con peni e vaginedi Tommaso Scandroglio
Ci sono sempre stati i maliziosi che ironizzavano sul titolo della fiaba di Andersen “La principessa sul pisello”, ma gli svedesi, anche quando ci sono di mezzo i bambini, da tempo hanno abbandonato la malizia in campo sessuale preferendo il realismo nudo e crudo. D’altronde si sa che lassù tra i fiordi sono sempre stati un po’ ossessionati dal sesso e che, non di rado, la loro prospettiva privilegiata per guardare il mondo è quella ad altezza vita.
Ed ecco dunque il video Snoppen och snippen che significa “Pene e vagina”, trasmesso nel programma per bambini Bacillakuten. Si tratta di un video musicale in cui un pene e una vagina, disegnati con colori sgargianti, danzano e si amano, con il corollario di tanti cuoricini intorno alle loro “teste,” sulle parole di questa canzoncina molto orecchiabile: «Ecco che arriva il pene a pieno ritmo. La vagina è “cool”, credeteci, anche quella di un’anziana signora. Sta lì, ed è così elegante». Ed infatti ad un certo punto del video ecco spuntare una vagina attempata che si mette a ballare anche lei. Al fine di far comprendere alle povere vittime imberbi che si tratta davvero di un pene e una vagina e di fugare ogni pudico dubbio, al termine del video il primo si va a posizionare tra le gambe di un maschietto e la seconda tra quelle di una femminuccia.
Gli ideatori del video quindi ci tengono a comunicare ai fanciulli che da una parte «la vagina è cool» ed è pure elegante, perché – ci sorge il dubbio – in quel di Svezia le detentrici dell’apparato riproduttivo femminile forse si sentono un po’ fuori moda e non al passo coi tempi ad avere genitali come natura comanda. E su altro fronte che l’esercizio della sessualità non va mai in prescrizione, perché anche la donna con molte primavere sulle spalle ha ancora qualcosa da dire su questo argomento. Ma al di là delle battute il video svedese è un ottimo indicatore della direzione verso cui spira il vento del tornado antropologico che si sta abbattendo sulle nostre teste e in particolar modo su quelle dei bambini. In primo luogo in questa prospettiva devastatrice è indispensabile banalizzare la sessualità. La fraseologia volgare di uso comune che fa riferimento sempre, come intercalare, ai genitali maschili e femminile ne è una prova. Il sesso e i suoi apparati devono essere sempre davanti agli occhi di tutti, minori compresi. Ciò che è comune e di facile accesso – così si deve indurre a pensare – non è poi così prezioso.
In secondo luogo occorre che la sessualità sia percepita come attività ludica. É un vecchio cavallo di battaglia dei sessantottini. Oggi il cavallo si è rifatto il pelo, potremmo così dire, perché il sesso deve essere inteso come gioco non più solo dagli adulti, ma persino dai bambini. Ben venga quindi una filastrocca musicale su peni e vagine. In terzo luogo, la rivoluzione antropologica sessuale intende l’ordine naturale delle cose come un tabù da abbattere. Se c’è un’età giusta per sapere che i maschietti sono differenti dalle femminucce, questo dato di buon senso deve essere superato. Il metodo è sempre quello: squadernare la realtà – e dunque mostrare pene e vagine al pomeriggio in Tv – indorandola, cioè rappresentando l’apparato riproduttivo in modo accattivante.
Infine, come da queste colonne avevamo già appuntato in un precedente articolo (clicca qui), questo video genitale emana puzza di pedofilia. Il pedofilo è un cacciatore e il bambino la sua preda. In genere la preda scappa di fronte al cacciatore. Ma se convinciamo la preda che il cacciatore non le farà del male, ecco che sarà più facile catturarla. Fuor di metafora, se abituiamo i bambini a vedere peni e vagine, a toccarli seppur fatti di legno o stoffa (accade in Svizzera) oppure addirittura a toccarsi le parti intime (così incoraggia fare a pag. 38 il documento Standard per l’educazione sessuale in Europa dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) ecco che la loro coscienza sarà corrotta al punto giusto per non ritrarsi di fronte a possibili adescamenti da parte degli adulti. Se rendi il sesso commestibile come un omogeneizzato vedrai che non solo il pupo sarà forse più malleabile alle perversioni dei più grandi, ma anche la percezione collettiva di cosa è giusto o sbagliato nella sessualità sposterà il confine del lecito sempre più in là. O più sotto. A livello pelvico.