L’anno per configurare la Curia Romana, le conclusioni del Sinodo della Famiglia e l’enciclica sull’ambiente. Con viaggi importanti in Asia, Africa, America Latina e Stati UnitiIl 2015 sarà l'anno decisivo del pontificato di papa Francesco. Il primo anno è servito a sorprendere la Chiesa e il mondo. Il secondo ha avviato il processo di rinnovamento pastorale della Chiesa e del Vaticano. Il terzo dovrebbe servire a configurare la riforma della Curia Romana e il rinnovamento della Chiesa che porta questo pontificato.
Come affermano alcune persone che lavorano in Vaticano, il 2015 sarà l'anno in cui si passerà dalle parole e dai progetti ai fatti.
Riforma della Curia Romana
Le discussioni di cardinali che hanno preceduto il conclave dell'elezione di Jorge Mario Bergoglio a papa sono state molto chiare: è necessaria una riforma della Curia Romana perché questo organismo di assistenza al governo del papa eviti di essere un organo di potere chiuso e si metta concretamente al servizio delle Chiese locali.
Il papa ha compiuto il primo gesto del 2015 in questa direzione il 4 gennaio nominando un solo membro della Curia Romana tra i quindici nuovi cardinali elettori in un futuro conclave. Si tratta di un chiaro ridimensionamento del peso che avranno in futuro i cardinali curiali.
La prossima riunione del consiglio dei nove cardinali per la riforma della Curia Romana avrà luogo dal 9 all'11 febbraio. Nei due giorni successivi, il pontefice presenterà ai cardinali di tutto il mondo le proposte di riforma.
Dopo aver riformato le istituzioni economiche della Santa Sede, il papa promuoverà una semplificazione dell'organigramma vaticano, che implicherà la fusione di vari dei suoi organismi.
Famiglia, sinodo e molto di più
Il 2015 sarà decisivo anche per il magistero di questo pontificato, in particolare per due questioni fondamentali per la società: la famiglia e la responsabilità di fronte al creato e all'ambiente.
L'evento ecclesiale più atteso sarà il secondo Sinodo di vescovi del mondo sulla famiglia, che si celebrerà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre.
In questa assemblea si profileranno le proposte per la pastorale familiare che hanno iniziato ad essere discusse, a volte in modo accalorato, nel Sinodo dei vescovi dell'ottobre scorso.
Le proposte episcopali, che verranno votate nell'aula sinodale, saranno poi sottoposte al papa perché, com'è abitudine, elabori l'esortazione apostolica post-sinodale, che dovrebbe animare la pastorale familiare della Chiesa.
Il papa ha deciso di preparare la Chiesa per il Sinodo con tre iniziative importanti. Da un lato ha inviato un nuovo questionario a tutte le diocesi del mondo perché le loro risposte servano da riflessione nella redazione del documento di lavoro, che guiderà le discussioni dei vescovi durante il Sinodo.
In secondo luogo, il pontefice ha deciso di dedicare al tema della famiglia i suoi interventi durante l'udienza generale del mercoledì di quest'anno. In questa occasione, i critici del papa non potranno dire che non si sa quale sia il suo pensiero in materia.
In terzo luogo, il papa ha voluto preparare questo appuntamento partecipando personalmente all'Incontro Mondiale delle Famiglie, che si celebrerà dal 22 al 27 settembre nell'arcidiocesi statunitense di Philadelphia.
“Ecologia umana”
Il documento più atteso del papa per il 2015 è l'enciclica sul rispetto del creato e dell'ambiente. Si tratta della prima enciclica scritta dall'inizio alla fine da Francesco, perché la prima, Lumen fidei, si basava su una prima redazione di papa Benedetto XVI.
Nella redazione di questo documento, il papa ha voluto contare sulla collaborazione dei due massimi responsabili del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: il suo presidente, il cardinale ghanese Peter Turkson, e il segretario, il vescovo italiano Mario Toso.
Come ha spiegato il papa ai giornalisti nel viaggio di ritorno dal suo viaggio in Corea del Sud, il 18 agosto 2014, la difficoltà di questa enciclica consiste nel fatto che “sulla custodia del creato, l’ecologia, anche l’ecologia umana, si può parlare con una certa sicurezza fino ad un certo punto”.
Poi, però, “vengono le ipotesi scientifiche, alcune abbastanza sicure, altre no. E un’enciclica così, che dev’essere magisteriale, deve andare avanti soltanto sulle sicurezze, sulle cose che sono sicure. Perché, se il papa dice che il centro dell’universo è la Terra e non il Sole, sbaglia, perché dice una cosa che dev’essere scientifica, e così non va”.
Come ha spiegato il papa, con questa enciclica vuole “andare all’essenziale e a quello che si può affermare con sicurezza”.
L'enciclica è già in fase avanzata, e in base ad alcune fonti vaticane potrebbe essere pubblicata a marzo o ad aprile.
Il documento avrà grande importanza non solo per la pastorale della Chiesa, ma anche per lo scenario internazionale, perché quest'anno si celebra il vertice sul clima di Parigi a fine novembre e l'argomento sarà importante anche nell'assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre.
Grande quantità di viaggi
A 78 anni, Jorge Bergoglio, che ama dormire nel proprio letto, si prepara a vivere l'anno della sua vita in cui viaggerà di più.
Dopo aver pronunciato un discorso decisivo agli ambasciatori di 180 Paesi accreditati presso la Santa Sede, dal 12 al 19 gennaio intraprenderà il suo quarto viaggio in Asia.
In questa occasione, il pontefice visiterà lo Sri Lanka, dove i cattolici rappresentano il 7,31% dei quasi 22 milioni di abitanti, per la maggior parte buddisti, e le Filippine, il Paese asiatico con il più alto numero di cattolici (l'82,33% dei 107 milioni di abitanti).
Si tratta di un viaggio al quale il papa attribuisce grande importanza perché solo il 3,16% degli abitanti dell'Asia, il continente con la maggiore crescita economica del pianeta, è battezzato nel seno della Chiesa cattolica. Sarà un modo per mostrare al continente asiatico il contributo decisivo che il cristianesimo può offrire all'umanizzazione delle sue società.
Quest'anno è anche attesa la prima visita pastorale del papa al continente africano. Tra le mete possibili, si parla in particolare dell'Uganda.
L'altro grande viaggio del pontefice avrà come meta vari Paesi dell'America Latina. In questo momento c'è un'autentica corsa da parte di queste Nazioni per aggiudicarsi la presenza del primo papa latinoamericano della storia.
Il Presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, ha annunciato a giugno che il papa aveva accettato l'invito a visitare il Paese. Il Presidente Evo Morales ha fatto lo stesso a dicembre in rappresentanza della Bolivia, aggiungendo che il Santo Padre avrebbe visitato durante il suo viaggio anche Paraguay, Bolivia ed Ecuador.
Dopo l'accordo tra Stati Uniti e Cuba, molti hanno poi ipotizzato una visita papale all'Avana. Ciò che è certo è che l'unico Paese che non appare tra le possibili destinazioni è l'Argentina, dove il pontefice è nato.
Negli Stati Uniti, oltre a partecipare all'Incontro Mondiale delle Famiglie di Philadelphia, si prevede che il papa possa rivolgersi all'Assemblea Generale dell'ONU, a New York, e al Congresso di Washington, che lo ha invitato a intervenire.
In Europa, ci sono due Paesi di antica tradizione cristiana che aspettano la visita del papa. La Spagna vuole accoglierlo in occasione del quinto centenario della nascita di Santa Teresa d'Avila. Dopo la visita di novembre al Parlamento Europeo a Strasburgo, anche la Francia vuole dare al papa la sua accoglienza ufficiale in un pellegrinaggio che, secondo alcune fonti, potrebbe estendersi a Parigi, Lourdes e Lisieux, la città di Santa Teresina del Bambin Gesù, uno dei santi preferiti di Bergoglio. Nel caso in cui questa fitta agenda impedisca al papa di recarsi in Francia, il viaggio potrebbe realizzarsi all'inizio del 2016.
In Italia, il papa visiterà Napoli il 21 marzo e Torino il 21 giugno, per venerare la Sacra Sindone e celebrar il secondo centenario di San Giovanni Bosco, il santo per eccellenza del Piemonte, regione della quale è originaria la famiglia Bergoglio.
Va infine ricordato che il pontefice ha proclamato il 2015 “Anno della vita consacrata”. Francesco è il primo pontefice religioso in 182 anni e il primo gesuita successore di Pietro, e comprende molto bene cosa si gioca la Chiesa con i suoi religiosi e le sue religiose, le cui comunità da un lato continuano a risentire degli effetti della crisi delle vocazioni ma dall'altro lato stanno anche vivendo in generale una purificazione e un rinnovamento che fanno nutrire grandi speranze.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]