Ciò che esula dalle norme liturgiche; anche se è diffuso, bisogna correggerloUn abuso liturgico è tutto ciò che in modo sporadico o sistematico, passivamente o attivamente, esula dalle norme liturgiche proprie del rito latino, anche se questo abuso è diffuso e sembra normale o liturgico.
Alcuni degli abusi liturgici sono banali, altri sono noti, altri ancora passano inosservati alla maggior parte dei fedeli; alcuni sono messi in atto inconsapevolmente, altri espressamente; alcuni sono peccati veniali, altri peccati gravi.
“Sebbene il giudizio sulla gravità della questione vada formulato secondo la dottrina comune della Chiesa e le norme da essa stabilite, come atti gravi vanno sempre obiettivamente considerati quelli che mettono a rischio la validità e dignità della Santissima Eucaristia” (Istruzione Redemptionis Sacramentum, 173).
In ogni caso, bisogna evitare qualsiasi abuso, e ogni abuso non deve mai essere ritenuto poco importante o irrilevante, ma va evitato e corretto con diligenza.
Da un lato l'ideale è conoscere molto bene – da parte dei sacerdoti e da parte dei fedeli – i riti e le norme liturgiche, per quanto semplici possano essere, dall'altro bisogna attenersi in modo umile e fedele a quanto stabilito dalla Chiesa.
Quando in qualche celebrazione liturgica, per un motivo qualsiasi, qualcosa va male, deve essere corretto in base alle norme del diritto.
Se si stabiliscono o esistono le norme, ci sarà un motivo; seguiamo con rispetto le rubriche appropriate che sono lì per uno scopo.
Qualsiasi abuso, per quanto piccolo o insignificante possa sembrare, ha la sua gravità, perché darebbe inizio a un effetto domino.
Gi abusi non sono una questione minore, perché se iniziamo a permettere che accadano cose che non sono permesse, allora cosa succede con le cose che si dovrebbero fare e non si fanno?
Se gli abusi vengono commessi “con buone intenzioni”, bisogna ricorrere ai documenti ecclesiali per ricordare perché bisogna osservare le normative; se c'è una Liturgia uguale per tutta la Chiesa, c'è un motivo.
Non esiste una liturgia personale né regionale; qualsiasi fedele ha quindi il diritto di presentare una lamentela per un abuso liturgico, in primo luogo davanti al vescovo diocesano o all'ordinario competente che gli viene equiparato nel diritto; e conviene che il reclamo o la lamentela sia sempre effettuato con chiarezza, obiettività e veracità.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]