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60 parlamentari di 20 Paesi adottano una dichiarazione pro-famiglia all’ONU

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Josh Craddock - Aleteia - pubblicato il 10/12/14
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Il gruppo spera di incoraggiare le Nazioni Unite a ricordare la famiglia nel suo progetto di sviluppo sostenibileIl Summit Transatlantico 2014, ospitato dal Political Network for Values, di recente formazione, ha riunito legislatori pro-vita e pro-famiglia di quattro continenti per riconoscere e rafforzare il ruolo della famiglia nello sviluppo sostenibile.

Il Summit delle Nazioni Unite, programmato per celebrare il 20° anniversario dell'Anno Internazionale della Famiglia, mirava a “inviare un messaggio di speranza al mondo” e ad “aumentare la consapevolezza sul ruolo essenziale della famiglia e dei suoi valori tra i decision makers”.

“Mai prima d'ora tanti leader politici hanno collaborato per sostenere le politiche matrimoniali e familiari nei propri Paesi”, ha confessato ad Aleteia Lola Velarde, direttrice dell'Istituto per le Politiche Familiari e responsabile dell'organizzazione dell'evento. “Questo porterà a implementare migliori politiche familiari a livello locale”.

Uno degli oratori di spicco, Zoltan Balog, Ministro ungherese per le Capacità Umane, ha detto ai partecipanti che “la famiglia è la risorsa più importante dell'Ungheria” e che il suo Paese è impegnato a sostenere il matrimonio tra un uomo e una donna, perché è l'ambiente migliore per i bambini.

Balog ha aggiunto che l'Ungheria sta lavorando per difendere la personalità di tutti gli esseri umani fin dal momento del concepimento. A questo proposito, ha citato la Costituzione ungherese, che afferma che “la dignità umana è inviolabile. Il feto sarà protetto fin dal momento del concepimento”.

Altri oratori degni di nota, il deputato statunitense Jeff Fortenberry del Nebraska e il candidato alla Presidenza della Colombia Óscar Zuluaga, hanno ricordato come le loro campagne politiche abbiano sottolineato il ruolo della famiglia.

La professoressa Helen Alvare, della George Mason University, ha denunciato dal canto suo le organizzazioni per i “diritti delle donne” che si concentrano solo sull'estensione dell'accesso all'aborto e alla pianificazione delle nascite, sottolineando la contraddizione per cui vogliono sgravi per la vita familiare delle donne ma poi affermano che la famiglia è un peso economico per queste ultime.

“La base della libertà economica delle donne non è il sesso senza bambini”, ha detto la Alvare. “Se un Governo dice di valorizzare le persone, deve dare priorità alla famiglia. Per fare questo, deve dare priorità all'espressione sessuale procreativa”.

Al termine del Summit, i policy-makers di Slovacchia, Messico, Kenya, Cile, Spagna, Qatar, Stati Uniti e altri Paesi hanno diffuso una dichiarazione sui loro valori condivisi indirizzata al Segretario Generale delle Nazioni Unite, condividendo la propria preoccupazione sulla necessità di rafforzare la famiglia come motore di sviluppo.

La Dichiarazione sui Diritti della Famiglia afferma che “la famiglia è l'unità naturale e fondamentale della società” e che “chiunque ha il diritto a vivere, dal momento del concepimento fino alla morte naturale”.

“È la prima volta che tanti leader politici, sociali e accademici si sono riuniti all'ONU per rafforzare la famiglia”, ha detto la Velarde. “È molto importante che la Dichiarazione sui Diritti della Famiglia, firmata da oltre 200 rappresentanti eletti, sia stata consegnata al Segretario Generale, perché la famiglia deve essere inclusa nell'agenda post 2015”.

Le Nazioni Unite stanno attualmente definendo i loro Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che sostituiranno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio come guida per le priorità di sviluppo delle Nazioni. La bozza contiene 17 obiettivi, ma non menziona mai la famiglia.

Stefano Gennarini, analista legale presso il Catholic Family and Human Rights Institute, ha ricordato che durante i negoziati sulla bozza varie delegazioni hanno chiesto che qualsiasi menzione della famiglia venisse eliminata dagli obiettivi proposti.

Gli osservatori all'ONU credono che l'adozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sia la procedura principale delle Nazioni Unite sulle questioni relative al matrimonio e all'aborto dalla Conferenza Internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo del 1994.

Il Political Network for Values spera che il Summit Transatlantico incoraggerà le Nazioni Unite a ricordare la famiglia nel suo progetto di sviluppo sostenibile. I negoziati sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile riprenderanno a gennaio.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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