Francesco ha chiamato la pensionata argentina che sognava di andare a Roma a vederlo. Il furto ha posto fine alle sue speranzeIl pagamento del riscatto per un sequestro mai avvenuto ha esaurito tutti i suoi risparmi. María Teresa Celina Fernández ha 80 anni. Risparmiava, come molti anziani in Argentina, con il sogno di andare a vedere papa Francesco.
“L'ultima cosa che voglio fare è andare a Roma a conoscere il papa” è il sogno di molti nonni e nonne argentini, ancora increduli per la nazionalità del pontefice. La modalità criminale chiamata “sequestro virtuale”, della quale sono vittime molti anziani, ha però esaurito i risparmi di María Teresa. Quando l'ha saputo, il papa le ha telefonato.
Alle 3 del mattino del 5 agosto scorso, María Teresa ha ricevuto una telefonata nella sua casa di Palermo, Buenos Aires. Una delinquente, piangendo, si è fatta passare per sua figlia, ha detto di essere stata rapita e le ha chiesto di lanciare dalla finestra del suo appartamento, di fronte alla storica chiesa di Guadalupe, il riscatto. L'anziana ha acconsentito, ma sua figlia non era mai stata sequestrata. La modalità del “sequestro virtuale” ha fatto una nuova vittima e si è portata via i risparmi per il viaggio tanto anelato.
Il 19 novembre, giorno del suo compleanno, ha ricevuto un'altra telefonata, stavolta da parte di papa Francesco. María Teresa, “Calcuta” come viene chiamata, non era in casa. Stava facendo lezione di inglese a ragazzi poveri. Ha risposto sua figlia Gabriela, che aveva chiesto la telefonata del papa. Gabriela aveva contattato Francesco attraverso la fondazione La Alameda, un'organizzazione che lotta contro la tratta di persone e vari tipi di abuso.
“Telefonano e chiedono di María Teresa. Mia madre stava facendo lezione. Era impossibile non riconoscere la voce, e allora ho chiesto: parla papa Francesco? Sì, mi ha detto, ma una cosa è raccontarlo, un'altra è quando ti chiama. Io avevo già parlato con Bergoglio, ma è del tutto diverso quando parli con il papa. È stata un'esperienza molto forte, non sapevo cosa fare. Gli ho spiegato tutto e mi sono scusata per il fatto che mia madre non c'era, ma lui mi ha detto che era lui a voler chiedere scusa perché si era confuso con il giorno”, ha riferito Gabriela a La Alameda, che ha diffuso la notizia. “Non ti preoccupare, domani la trovo”, ha risposto Francesco.
Il giorno dopo, il papa ha ritelefonato e questa volta ha potuto parlare con “Calcuta”. La pensionata non è riuscita a trattenere le lacrime. Hanno parlato dell'insicurezza: “Nel fatto di stare male siamo campioni, usciamo da una cosa ed entriamo in un'altra”, ha risposto il papa all'anziana dopo la sua richiesta di pregare per il Paese, come ha riferito Gabriela.
María Teresa, raccontava la figlia nella lettera inviata a Francesco, è “una persona eccezionale che ha fatto dei 10 comandamenti una condotta di vita, che ha vissuto e vive per dare e servire senza aspettarsi nulla, al punto da non mangiare perché potessimo farlo noi figli, perché ci ha cresciuti ed educati da sola”.
Queste storie in genere richiamano l'attenzione quando si verificano a scapito di coloro che paradossalmente sono pieni di grazia. La Provvidenza e lo sforzo della figlia hanno voluto che María Teresa, vittima di una vile modalità criminale che non potrà sparare proiettili ma pugnala le speranze, sia stata consolata in una conversazione che non avrebbe avuto neanche a Roma.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]