Il record di papa FrancescoPrima ancora che papa Francesco salga sull’aereo per Strasburgo, ha già segnato un record: il più breve tra tutti i viaggi fatti dai Papi, solo 3 ore e 50. Tre giorni durerà invece il viaggio in Turchia, per rinnovare l’abbraccio al patriarca Bartolomeo I nella festa di S. Andrea. Il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha illustrato oggi i dettagli del quinto (25 novembre) e sesto (28-30 novembre) viaggio internazionale di papa Francesco.
"Nessun altro viaggio internazionale dei Papi ha avuto una durata così breve", ha affermato Lombardi a proposito del viaggio a Strasburgo di papa Francesco che il 25 novembre parlerà prima al Parlamento europeo e poi al Consiglio d’Europa. Arrivato all’aereoporto di Starsburgo alle 10 del mattino, Bergoglio ripartirà alle 13.50 dopo aver pronunciato due discorsi, uno per ogni istituzione. La visita è finalizzata esclusivamente all’incontro con le due prestigiose assemblee e quindi non conterrà nessun “evento pastorale, religioso, liturgico”. Il papa, insomma “non visiterà neppure la cattedrale di Strasburgo” che festeggia quest'anno il suo millenario. Ne consegue anche che ad accogliere il papa "non ci sarà il presidente francese Hollande, ma il segretario di Stato per gli Affari europei", e non è previsto "uno spostamento in papamobile per incontrare la popolazione". “Con questo viaggio il Papa parla all’Europa intera”, ha detto Lombardi, “e nonostante la brevità sarà un’occasione di grandissimo rilievo”.
Al Parlamento europeo, papa Francesco, dopo un discorso introdotto dal presidente Martin Schulz, incontrerà il premier italiano Matteo Renzi, presidente di turno del Consiglio Ue, Jean Claude Junker, nuovo presidente della Commissione Ue, e Herman Van Rompuy, presidente uscente del Consiglio europeo. Al Consiglio d’Europa, invece, dove pronuncerà il secodno discorso, Bergoglio sarà accolto da Thorbjorn Jagland, segretario generale, e dalla presidente svizzera dell’assemblea parlamentare, Anne Brasseur.
“Non c’è un problema di conflitto tra l’essere capo di stato e autorità religiosa – ha affermato Lombardi a proposito delle contestazioni di almeno un europarlamentare riguardo alla visita del pontefice –. Tutti sanno che il papa ha una grande autorità di carattere religioso e morale che le autorità politiche del mondo riconoscono e con la quale desiderano entrare in rapporto, tanto che esistono molti ambasciatori accreditati presso la Santa Sede”.
Nella delegazione che accompagna il pontefice, oltre ai nunzi presso le due istituzioni, saranno presenti anche il cardinale di Budapest Peter Erdo, in qualità di presidente del Consiglio delle conferenze episcopali europee (Ccee) e l’arcivescovo di Monaco di Baviera Reinhard Marx, in qualità di presidente della Commissione delle conferenze episcopali della comunità europea (Comece).
Di carattere, ovviamente, diverso il viaggio ad Ankara e Istanbul del pontefice che si pone, ha affermato Lombardi “in continuità con la tradizione dei viaggi dei papi in Turchia e al patriarcato ecumenico di Costantinopoli”. La radice di questo rapporto va individuata nell’opera di Giovanni XXIII che fu nunzio in Turchia per 10 anni e aprì la strada ai viaggi successive di Paolo VI (1967), Giovanni Paolo II (1979) e Benedetto XVI (2006). La visita di Francesco ricalcherà da vicino quella di Benedetto XVI, fatta eccezione per la visita a Smirne che stavolta non ci sarà.
Nella motivazione del viaggio di Bergoglio, oltre all’attenzione per il paese ospitante e il suo ruolo nel contesto del Medio Oriente, sicuramente sono presenti il dialogo interreligioso rispetto anche alla piccolo comunità cattolica presente in Turchia e il dialogo ecumenico con il patriarca Bartolomeo I con il quale sono in corso rapporto di “fraterna amicizia” già dalla celebrazione di inizio del ministero petrino alla quale il patriarca di Costantinopoli partecipò, occasione nella quale fu programmato l’incontro a Gerusalemme dello scorso maggio.
La tre giorni di Bergoglio sarà molto intensa – dall’omaggio il 28 novembre ad Ankara al mausoleo del fondatore della Repubblica turca, Ataturk, fino alla Divina liturgia celebrata per la festa di S. Andrea il 30 novembre al Fanar, la sede del patriarcato ortodosso a Istanbul – e comprende 4 interventi del pontefice, tra discorsi alle autorità civili ed omelie, e la firma di una dichiarazione congiunta con Bartolomeo I. Un particolare incoraggiamento arriverà al “piccolo gregge” della comunità cattolica turca dalla celebrazione eucaristica presieduta da papa Francesco nella cattedrale dello Spirito santo di Istanbul che terrà conto dei 4 diversi riti presenti: latino, armeno, siro e caldeo.
A Istanbul il pontefice visiterà anche la basilica di Santa Sofia, prima chiesa cristiana, quindi moschea e dal 1935 museo, e la famosa Moschea blu nella quale si recò anche Benedetto XVI, sollevando, come è stato ricordato, non poche polemiche a proposito di una presunta preghiera fatta da Ratzinger. "Ricordo bene la questione della preghiera o non preghiera – ha affermato Lombardi -: è evidente che non si può parlare di una preghiera formale da parte di un cristiano in una moschea, espressa con parole e gesti caratteristici di una religione, che possano offendere”. Tuttavia, trattandosi di un luogo religioso dove tante persone pregano, “si può a livello personale – ha concluso Lombardi – vivere un intenso raccoglimento spirituale”.
A Strasburgo e in Turchia: il papa incontra l’Europa e abbraccia gli ortodossi
ALBERTO PIZZOLI
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