Un “Habemus papam” da ascoltare per sempreChi non ricorda con almeno un brivido l’annuncio di “Habemus Papam” che precedette l’affacciarsi di papa Francesco dalla loggia della basilica di S. Pietro? Migliaia di persone accorsero nella piazza sotto la pioggia solo per sentirlo. E prima di questo momento, guardarono la lunga processione dei cardinali che entravano nella Cappella Sistina cantando le litanie prima che l’invito “extra omnes” chiudesse le porte agli occhi delle telecamere che fecero rimbalzare le immagini in tutto il mondo. Da oggi è possibile ascoltare la registrazione dal vivo delle musiche eseguite dal Coro della Cappella Musicale Pontificia Sistina durante l’ultimo conclave e nella celebrazione per l’inizio del ministero petrino di papa Francesco, nel doppio CD "Habemus Papam" pubblicato dalla etichetta Deutsche Grammaphon (in Italia è già in vendita, mentre lo sarà nel resto del mondo dal 28 novembre). Insieme ai canti, nel cd è possibile risentire l’annuncio della nomina del papa e il primo discorso pronunciato da Bergoglio subito dopo. Si tratta di documenti mai pubblicati prima d’ora, come spiega ad Aleteia il direttore del Coro della Cappella Sistina, mons. Massimo Palombella.
La Cappella Sistina si “sente”, ma è una realtà poco conosciuta per i più: come si può raccontare?
Palombella: E’ la più antica istituzione corale del mondo. Canta a tutte le celebrazioni del papa e dei papi nel corso dei secoli e per questo ha colto la storia della musica sacra nel suo farsi. In seguito alla riforma attuata dal maestro Domenico Bartolucci nel 1956, la sua struttura è stabile con 20 cantori adulti, assunti a tempo indeterminato con un normale contratto di lavoro, mentre i circa 30 bambini che cantano, provengono da una scuola paritaria annessa alla Cappella Sistina che va dalla quarta elementare alla terza media. Ogni anno si svolgono 600 audizioni di ragazzi provenienti da Roma tra i quali ne vengono selezionati 12.
Si tratta, quindi, di un’istituzione che vive l’evoluzione della storia della musica anche nella modernità…
Palombella: La Cappella dovrebbe essere un esempio di come la musica oggi dialoga con la modernità all’interno della riforma voluta dal Concilio Vaticano II e poggiando sui dati che ci arrivano dalla tradizione. Nell’armonizzare in maniera intelligente tradizione e novità, la Sistina dovrebbe essere un modello per tutta la Chiesa cattolica.
Perché questa idea del cd della musica risuonata durante il conclave?
Palombella: Io provengo dal mondo accademico – all’Università salesiana ho la cattedra di musica e liturgia e insegno anche all’Università La Sapienza e al Conservatorio di Novara – e ho imparato che la ricerca, finché non arriva alla pubblicazione, rimane ferma. Il pubblico è il dovere del ricercatore. Sulla base di questo assunto, una volta finito il conclave ho selezionato la musica eseguita e dalla collaborazione con Deutsche Grammophon è venuta l’idea di una collana di grandi eventi ecclesiali inaugurata proprio con la musica del conclave. Si tratta della prima testimonianza storica di questo tipo.
Nel cd ci sono i suoni dal vivo degli eventi che si stavano svolgendo: incide sulla qualità dell’esecuzione o la rende più efficace?
Palombella: Una esecuzione “live” ha sempre dei punti di forza e dei limiti. Nel cd si sentono i rumori di fondo, qualche imprecisione; però si avvantaggia in freschezza: si scoprono gli ottoni che suonano una fuga di Bach con il sottofondo delle campane della basilica di san Pietro. Non è stato fatto nulla in studio; è stato eliminato solo ciò che superava una soglia di inudibilità, perché magari in piazza c’era vento, ma tendenzialmente si è messo quasi tutto. L’esecuzione dal vivo ci fa rivivere appieno quel momento storico.
Quando ascolta questo cd c’è qualcosa che la commuove o emoziona?
Palombella: Il “tu es Petrus” quando Bergoglio è entrato in Cappella Sistina per la prima volta come papa Francesco. Il grande introito della Messa pro eligendo pontifice, per l’inizio del pontificato che non abbiamo messo per intero, altrimenti sarebbe durato il doppio del tempo. Questo lungo canto accompagnava la processione dei cardinali elettori: ancora oggi conservo l’immagine negli occhi…Un momento straordinario!