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C’è una faida tra papa Francesco e il cardinale Burke?

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padre Dwight Longenecker - pubblicato il 13/11/14
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Sicuramente i due sono superiori a tutto questoC'è gossip a volontà nel piccolo mondo della Chiesa universale. Il cardinale statunitense Raymond Burke è stato trasferito dal suo potente incarico di prefetto della Segnatura Apostolica all'incarico onorario di patrono del Sovrano Ordine Militare di Malta. La stampa secolare sta vivendo un momento d'oro per via di questo annuncio, dipingendo il cardinale Burke come un arciconservatore contrario ai gay in opposizione al geniale e sincero papa Francesco, che non giudica nessuno.

È indubbio che il cardinale Burke sia un conservatore. Sostenitore della Messa in latino e noto per il fatto di indossare i simboli tradizionali di un cardinale, Burke sembrerebbe l'antitesi del papa argentino, che veste e parla in modo molto semplice. Il fatto che il porporato sia stato in prima linea nella reazione conservatrice al recente Sinodo sulla famiglia, che critichi apertamente la fazione liberale guidata dal cardinale Kasper e che papa Francesco lo abbia già rimosso dall'influente Congregazione per i Vescovi nutre le voci per le quali ci sarebbe una faida tra i due uomini.

Il pièce de résistance sembrerebbe l'apparente “retrocessione” del cardinale Burke da parte di papa Francesco. Tra coloro che vogliono vedere una faida in Vaticano ci sono sia conservatori che liberali. I commentatori liberali sono deliziati dalla situazione, mentre alcuni conservatori ritraggono Burke come una vittima, credendo che ci sia una cospirazione vaticana contro di loro che arriva fino allo scranno di San Pietro.

A mio avviso, tutti dovrebbero fare un respiro profondo e mettere insieme tutti i fatti. Papa Francesco favorisce l'atteggiamento più liberale su alcune questioni? La risposta dev'essere “sì”. I suoi punti di vista contrastano con quelli del cardinale Burke? Sembrerebbe che sia così. Il suo stile di insegnamento e di celebrazione della liturgia contrasta con lo stile più conservatore e da “Chiesa di alto livello” del cardinale Burke? Sicuramente. I punti di vista di papa Francesco sulla politica e l'economia sono in disaccordo con quelli del cardinale Burke? È possibile. C'è uno scontro culturale tra il cardinale nordamericano dei sobborghi e quello sudamericano delle baraccopoli? Probabilmente. Ciò significa che c'è una faida in corso tra i due uomini? Il cardinale Burke è già pronto a guidare uno scisma tradizionalista? C'è un piano guidato da Francesco per epurare la Chiesa dai conservatori? No, ed ecco perché:

Chi contesta la teoria della faida sottolinea che se il cardinale Burke è stato trasferito, non si tratta di una reazione da parte di papa Francesco all'opposizione da parte di Burke al Sinodo. Questo “rimpasto” vaticano era sulla carta da mesi. Può essere parte di un cambiamento di direzione più ampio e intenzionale da parte del pontefice, come ha osservato padre Mark Drew in un articolo eccellente sul Catholic Herald britannico, ma contrario a questa opinione è il fatto che il cardinale Burke aveva completato l'incarico quinquennale previsto per i prefetti della Segnatura Apostolica. Chi scrolla le spalle di fronte ai gossip sulla faida dice: “Non è niente di eccezionale. Un trasferimento era programmato”. In risposta a chi suggerisce che il trasferimento di Burke sia un tentativo deliberato da parte di papa Francesco di mettere a tacere i suoi nemici, quelli che scrollano le spalle direbbero: “Mettere a tacere Burke? Il suo nuovo compito come patrono dell'Ordine di Malta virtualmente non gli dà responsabilità, dandogli invece una base a Roma e il tempo per viaggiare, pronunciare interventi, scrivere ed esprimere i propri punti di vista. Piuttosto che mettere a tacere il cardinale Burke, può essere che papa Francesco gli stia dando voce incoraggiando quindi in modo sano l''opposizione leale'”.

Un'argomentazione ulteriore contro la teoria dell'“epurazione dei conservatori” è che altri noti conservatori non sono stati sostituiti. Il cardinale Pell è un esempio di spicco. Membro chiave del gruppo di otto cardinali a cui è stato affidato il compito di consigliare il papa, Pell è stato scelto da Francesco per effettuare delle riforme nella banca vaticana. Il cardinale Müller, alla guida della potente Congregazione per la Dottrina della Fede, è un'altra voce conservatrice vicina a papa Francesco. Sia Müller che Pell si sono espressi chiaramente a favore della fazione conservatrice al Sinodo. Quanti sospettano che una faida tra papa Francesco e il cardinale Burke faccia parte di un'epurazione più ampia devono riconoscere che le prove sono esigue. È vero che papa Francesco sta cercando di attuare la sua agenda riformista, ma non è vero che sta cacciando via chiunque non sia d'accordo con lui.

Se papa Francesco ha indubbiamente opinioni progressiste su alcune questioni e si diverte a “fare confusione”, capisce il ruolo del pontefice. Ha detto in modo memorabile che deve essere il Papa per chi vuole accelerare e per chi vuole frenare. Il suo discorso dopo il Sinodo ha messo in guardia in modo sincero i leader ecclesiali sui pericoli delle correnti di pensiero sia liberali che conservatrici. Ha ringraziato i Padri sinodali per il dibattito aperto e franco, riconoscendo che (pur se teso) è stato il modo per compiere dei progressi. Ha affermato il ruolo tradizionale del papa e ha sfidato i Padri sinodali ad andare avanti senza tuttavia abbandonare le verità eterne del Vangelo di Cristo.

Una faida tra papa Francesco e il cardinale Burke? Sicuramente entrambi sono al di sopra di questo, e il gossip, gli allarmisti e i giornalisti guidati da ideologie secolari dovrebbero cercare di vedere il quadro più ampio di e capire che è attraverso le personalità diverse, lo scontro di culture e l'opposizione di opinioni che vediamo le antiche verità sotto un'altra luce scoprendo così un modo nuovo per andare avanti.

Padre Dwight Longenecker blogga su Standing on My Head. Per visitare il suo blog, consultare i suoi libri e invitarlo a parlare alla propria conferenza o nella propria parrocchia, dwightlongenecker.com

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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