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Arriva il (nuovo) divorzio facile, famiglia sempre più precaria

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 07/11/14
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La stampa cattolica contesta il provvedimento. Non avanza, per ora, l’iter per il processo “breve”Divorzio e separazione senza giudici, sono questi i punti fondamentali del provvedimento sulla giustizia civile presentato dal ministro guardasigilli Andrea Orlando (Pd), che la Camera ha approvato, in via definitiva, convertendo in legge il decreto governativo a larga maggioranza (contro hanno votato Lega e M5S, astenuti Fratelli d’Italia). Avvenire (8 novembre) parla di «famiglia ancora più precaria» dopo il via libera a questo provvedimento.

BASTA IL SINDACO
In questo campo, scrive il quotidiano dei vescovi, si prevede che, in caso di separazione o divorzio consensuale e senza trasferimenti patrimoniali, la coppia senza figli minori (o portatori di handicap) possa tornare davanti al sindaco (ufficiale dello stato civile, presso cui è stato contratto il matrimonio) per annunciare la fine del rapporto. Il sindaco ne prende atto e riconvoca la coppia dopo un mese. Se i due si ripresentano e la volontà di concludere il matrimonio non è cambiata, il matrimonio è dichiarato concluso. 

MINORI E PORTATORI DI HANDICAP
Nel caso, invece, in cui nella famiglia ci siano minori (o portatori di handicap), si potrà ricorrere alla negoziazione assistita: saranno cioè i legali della coppia a "istruire" la pratica, per poi trasmetterla, per un controllo finale, al procuratore della Repubblica, che dovrà dare il suo assenso, verificando il rispetto dell’interesse dei figli. In caso contrario, il procuratore trasmetterà gli atti al tribunale e si tornerà alla procedura ordinaria. 

PROCEDURA COMPROMESSA
In questo modo, osserva Famiglia Cristiana (7 novembre) «la garanzia dei diritti dei figli minori o disabili, potrebbe uscirne compressa in una procedura veloce, per di più scaricata sulle Procure della Repubblica: il pubblico ministero incaricato avrebbe tempo solo cinque giorni per valutare che i diritti dei figli siano garantiti e, in caso di parere negativo, per rivolgersi al giudice». 

DIVORZIO "DEBOLE"
«Siamo sicuri – si domanda il settimanale cattolico – che con il carico di lavoro che le Procure della Repubblica già hanno, una media di 600 fascicoli per Pm, siano in grado di farsi carico anche di questo e di tutelare, materialmente in tempi così rapidi, i figli come richiesto, al di là della buona volontà? O stiamo comprimendo i diritti della parte che nel divorzio  è sempre la più debole?». 

"FACILE" E "BREVE"
Linkiesta.it (7 novembre) fa notare invece che il cosiddetto "divorzio facile" non va confuso con il "divorzio breve", il cui iter è ancora in corso. «Cambia la legge sul divorzio che resta ancora lungo come quello del 1974, ma diventa più leggero, facile o fai-da-te. Le novità sono contenute nel decreto sul processo civile, a cui la Camera ha dato il via libera per la conversione in legge. Ma la vera rivoluzione, quella che potrebbe abolire finalmente i tre anni di attesa tra la separazione e il divorzio vero e proprio, rimane ferma nei cassetti del Senato».

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