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Il grande business dell’eterologa con al centro le banche di gameti

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 30/10/14
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Conservare un campione di seme o di ovociti vuol dire pagare dai 100 ai 500 euro l’anno, per anni
Cosa si nasconde dietro la fecondazione eterologa? Spesso si è parlato di «grande vantaggio economico delle grandi multinazionali della genetica» (Città Nuova, 11 aprile).

OVULI, STUDIO E FAMIGLIA
Avvenire (11 aprile 2014) cita il Journal of the American Medical Association, secondo cui dal 2000 al 2010, negli Usa, sono aumentate dal 70% le donne che vendono ovuli e per lo più sono ventenni. In questo modo, sostiene il giornale dei vescovi, «si pagano affitti e studi, con gli ovociti. In Ucraina o in Cecoslovacchia ci si mantiene la famiglia. In India ci si mangia». 

L’ANOMALIA DEL LAZIO
Non è un caso che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin abbia detto di fare attenzione al «business» che potrebbe nascondersi dietro la fecondazione eterologa (Avvenire 19 settembre), prendendosela contro la Regione Lazio che aveva autorizzato ben 21 centri in cui praticarla. «Ma se ce ne sono trenta in tutta la Francia…!», aveva tuonato Lorenzin. 

QUANTO COSTANO GLI OVOCITI
Ora è un’inchiesta di Repubblica (29 ottobre) a svelare per la prima volta, dettagliatamente, i contorni del business spesso evocato. Un business, scrive il quotidiano, «assicurato dai numeri: quelli dello stoccaggio, del congelamento e del trasporto delle cellule della fertilità. Ovociti e spermatozoi fanno gola anche alla ricerca scientifica che utilizza le staminali e alla nuova frontiera della medicina rigenerativa che ambisce a sostituire la vecchia farmaceutica. Conservare un campione di seme o di ovociti vuol dire pagare dai 100 ai 500 euro l’anno, per anni».

LE BANCHE DI GAMETI
In Europa, si legge nell’inchiesta, molti centri usufruiscono di piccole banche organizzate in casa o di service, ma per l’ovodonazione in costante crescita occorrono cifre importanti per vitrificare. E i numeri fanno la differenza, assicura il professor Josè Remohì, presidente della rete dei centri spagnoli Ivi: con 12 ovociti fecondati e trasferiti l’esito positivo della gravidanza è del 40%, ma con 30 si sale all’80%

IL GIRO TRA SPAGNA E ITALIA
Remohì esclude la possibilità di vendere gameti in eccedenza agli italiani perché lo vietano le leggi. I centri spagnoli potrebbero perdere il 63% della domanda di donazione in un sol colpo perché era tutta rigorosamente italiana. L’Italia diventa quindi il mercato da conquistare o, meglio, da non perdere e l’idea di aprire un centro specializzato sull’eterologa, a km zero, non manca. 

I COSTI 
Inoltre ci sono diversi casi in Europa di service che raccolgono e conservano i gameti, come la Nordic Cryobank, specializzata per il liquido seminale, e la spagnola Ovobank, nata tre anni fa. Con tariffe, di fatto, senza concorrenza: 3000 euro per sei ovociti, più 1000 euro di trasporto, 250 euro per un campione di liquido seminale, da sommare a quello della metodica. Un costo complessivo di 7000 euro per una fecondazione in vitro con donazione, il costo che oggi pagano gli italiani per poter accedere subito nei centri privati.

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