A Roma gli Stati Generali dell’associazione di Don Ciotti. Al sacerdote è stata aumentata ancora la scorta
Libera chiama a raccolta le realtà dell‘antimafia responsabile del nostro paese e convoca “Contromafie”, gli Stati generali dell‘antimafia. La terza edizione si svolge dal 23 al 26 ottobre a Roma. Quattro giorni di impegno, di confronto e studio per fare il punto sulla lotta alle mafie e alla corruzione nei loro risvolti sociali, politici, economici e culturali: oltre 3.000 partecipanti, sei aree tematiche, 30 gruppi di lavoro con il contributo di oltre 200 relatori tra educatori, operatori sociali, magistrati, docenti universitari, forze di polizia, giornalisti, donne e uomini di cultura, imprenditori, rappresentanti di associazioni e sindacati. Atteso Roberto Saviano(Agensir 22 ottobre).
L’ANTIMAFIA
«La parola ‘antimafia’ – spiega il presidente di Libera Don Luigi Ciotti – ha perso credito: in troppi casi è stata esibita come una carta d‘identità, mentre dovrebbe essere un fatto di coscienza, un atto di responsabilità». Insomma, «non si può più parlare di mafie come di un fatto solo criminale, senza evidenziare la loro compatibilità con un sistema responsabile di disuguaglianze sempre più inaccettabili. Ma soprattutto non è più possibile di mafie solo parlare, senza che le parole abbiano un coerente seguito nelle nostre vite, nelle nostre scelte, nelle nostre politiche» (La Repubblica, 23 ottobre).
POTENZIARE LA DIA
Il sacerdote è intervenuto duramente anche sulla soppressione della Direzione investigativa antimafia. Il quotidiano on line Trapani 24 (23 ottobre) – molto attento alle questioni di mafia – riporta le sue parole: «È da anni che ogni tanto viene fuori l’idea di sopprimere la Dia. Io credo che invece converrebbe sostenere, incoraggiare, allargare e non diminuire. Io sono per valorizzare, magari per un migliore coordinamento, ma questo non è compito mio. Ho toccato con mano il valore di quel lavoro, va resa ancora più forte ed efficace e non soppressa».
LE MINACCE DEI BOSS
Don Ciotti di recente ha subito nuove minacce di morte. «C’e’ qualcuno che l’ha giurata. E non e’ solo quello che è emerso dai mass media. I segnali giungono anche da altre parti. E’ un momento un po’ particolare, che non deve essere sottovalutato. Ma possono anche uccidere una persona – ha aggiunto – ormai si e’ creata una rete di tanta bella gente che si batte. C’e’ chi ha interesse che alcune leggi non vadano in porto, che arrivino nella condizione di non poter essere realizzate fino in fondo» (Ansa, 22 ottobre).
SCORTA AUMENTATA
Ormai da quasi due mesi la vita del fondatore di Libera è cambiata, racconta il Corriere della Sera (23 ottobre). Gli è stata aumentata ancora la scorta. Le chiacchierate del capo dei capi mafiosi durante l’ora d’aria hanno rivelato un interesse nei suoi confronti che rasenta l’ossessione. Altri boss, dopo mesi di silenzio parlano di lui. Le intercettazioni finite sui giornali sono frammenti di un discorso in divenire. C’è di peggio nelle loro parole. C’è un progetto che prevede diffamazione e calunnia. In mancanza del tritolo vogliono seppellirlo con l’infamia.