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Boko Haram rapisce ancora

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 23/10/14
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Altre 60 ragazze sono ora in mano alle milizie fondamentaliste islamiche che seminano morte e violenza in Nigeria
La notizia è di oggi. Fonti dell’agenzia di stampa missionaria Misna dicono che sono per lo meno 60 le ragazze rapite nella regione di Adamawa nel nord est del paese dal gruppo islamista Boko Haram.

“40 sono di Waga Mangoro e altre 20 di Grata. Fonti locali hanno confermato che l’area era da circa due mesi sotto il controllo dei ribelli. Abitanti di Wagga hanno detto che un centinaio di Boko Haram fortemente armati , sono entrati nel villaggio e hanno cominciato a sparare e poi hanno bruciando case e negozi. Hanno ucciso due uomini e portato via le ragazze. I ribelli si trovano tuttavia nell’area” (Misna, 23 ottobre).

Lo stesso direttore della Misna, padre Carmine Curci, interpellato su questa nuova crisi dalla Radio Vaticana ha spiegato come la situazione nella regione africana del Ciad sia sempre più complessa. Appena pochi giorni fa infatti si sperava in una tregua accompagnata da un gesto distensivo: il rilascio di altre ragazze. L’intesa che era stata siglata tra il governo federale di Abuja e Jamaatu Ahlis Sunna Liddaawati wal-Jihad (ovvero ilGruppo per la predicazione e la jihad, meglio conosciuto come Boko Haram).

Venerdì infatti la presidenza e i militari hanno annunciato a sorpresa la sigla di una tregua con Boko Haram, ma l’attendibilità dell’accordo è stata fortemente messa in discussione da una serie di violenze avvenute negli ultimi giorni. Tra l’altro, uno stretto collaboratore del presidente Goodluck Jonathan ha annunciato anche l’imminente rilascio delle 219 studentesse rapite il 14 aprile in una cittadina nel nord-est del Paese, Chibok; ma come per il cessate il fuoco, anche su questo fronte non c’è stata alcun segnale che abbia confermato l’annuncio (Avvenire, 23 ottobre).

Ma alla luce di questi nuovi rapimenti padre Curci manifesta la sua perplessità: “di quale gruppo di Boko Haram si parla? Nel senso che Boko Haram si sta dividendo in tanti gruppi e molti di questi sono legati a bande locali. Secondo elemento: non è arrivata alcuna dichiarazione del leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, a proposito di queste trattative e di un cessate-il-fuoco” aggiungendo inoltre la scarsa affidabilità del presidente nigeriano, Goodluck Jonathan che potrebbe usare queste trattative a soli fini politici (Radio Vaticana, 23 ottobre).

Le ragazze di Chibok erano state al centro di una grande mobilitazione internazionale che ha attraversato con forza le reti sociali al grido #BringBackOurGirls. Riportate a casa le nostre ragazze.

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