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A rischio il futuro dei cristiani in Palestina

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Erebmedioriente - pubblicato il 09/10/14
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I conventi e le chiese dei territori palestinesi rischiano di trasformarsi in museiTutti i cristiani stanno fuggendo dalla Terra dove tutto ebbe inizio. È l’allarme lanciato dal portavoce del Patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme p. Issa Musleh che punta il dito sulla continua migrazione all’estero dei cristiani residenti nei territori palestinesi. “La migrazione dei cristiani – afferma – è un questione molto seria e temiamo che in un futuro prossimo chiese e monasteri potranno restare deserti e divenire musei”.

Intervistato dal sito al-Nashra Palestinian, il sacerdote sottolinea che cristiani che vivono nella West Bank, a Gerusalemme Est, Gaza e Betlemme sono scesi a circa 40mila. “La maggioranza – spiega – emigra a causa della crisi economica, per la durezza dell’occupazione israeliana e per le continue vessazioni che subire in generale i palestinesi”: In questi anni intere famiglie hanno lasciato la Terra Santa con destinazione Europa e Stati Uniti.

P. Musleh aggiunge che “l’esodo dei cristiani dal Medio Oriente fiaccherà anche la forza della causa palestinese”. Secondo il sacerdote “i cristiani hanno combattuto, sacrificato le loro vite e sofferto per la salvezza della loro terra e per il diritto all’indipendenza e alla libertà del popolo palestinese, ma come già accaduto nei secoli “i cristiani sono aggrappati alle loro radici, al loro sacro suolo, alla terra dei loro padri e dei loro profeti e non se ne andranno via così facilmente”.

“Non abbandoneremo i nostri fratelli musulmani, dobbiamo alzare la nostra voce per far sentire il nostro grido attraverso il mondo nella speranza di poter muovere le coscienze e porre fine alle sofferenze del nostro popolo”.

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