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Bashar al-Assad non è il massimo, ma l’Isis è peggio

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Il Timone - pubblicato il 23/09/14
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I leader cristiani della Siria avvertono gli USA
Basta con gli aiuti ai ribelli, che combattono il Presidente Bashar al-Assad: è quanto hanno chiesto agli Stati Uniti i cinque principali leader cristiani siriani giunti in delegazione a Washington, grazie all’aiuto dell’Istituto Westminster e del “Barnaba Aid”, due organizzazioni di sostegno alle comunità dei fedeli minacciati.

Il viaggio è avvenuto in un momento particolarmente incandescente non solo sul fronte internazionale, bensì anche sul fronte interno, dopo la dura presa di posizione del sen. John McCain, ex-candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, scagliatosi contro la rappresentanza cristiana. Secondo la quale, invece, è vero l’opposto: è ora di cambiare radicalmente strategia, anche esercitando forti pressioni su Arabia Saudita, Qatar e Turchia, affinché cessino di inviare in Siria nuovi terroristi, molti dei quali reclutati anche in Occidente.

Secondo mons. Armash Nalbandian, primate della Chiesa armena di Damasco e membro della delegazione, gli Usa devono «cambiare politica e scegliere la via della diplomazia e del dialogo, non sostenere i ribelli, né tanto meno chiamarli "combattenti per la libertà"».


Secondo i cinque membri giunti negli Usa, sarebbe opportuno mantenere una posizione prudente, che non incoraggi i miliziani jihadisti, pur non apparendo come un sostegno incondizionato alla politica del Presidente Assad.

Qui l’originale

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