Il leader M5S liquida con una lettera Aquilino, accusato di essere il leader dell’area del movimento vicina alla Chiesa
Espulso dal Movimento 5 Stelle e diffidato a non usarne più il logo e il nome né a spacciarsi come “portavoce” degli attivisti cattolici. Firmato: Beppe Grillo. È la diffida ricevuta l’8 settembre scorso da Andrea Aquilino, romano, 48 anni, ingegnere civile e già professore incaricato a contratto di Tecnica delle costruzioni all’Università. A darne notizia è Famiglia Cristiana (12 settembre).
SENTINELLA SUI TEMI ETICI
Nel 2013, scrive il portale web del settimanale cattolico, Aquilino è stato candidato come numero due nella lista del M5S per le elezioni regionali del Lazio e poi ha fatto parte dello staff della comunicazione di Marcello De Vito, il candidato sindaco grillino alle ultime elezioni amministrative per il comune di Roma. In questi mesi, insieme ad altri attivisti, è stato il protagonista di numerose battaglie sui temi etici, dalle nozze gay al ddl Scalfarotto sull’omofobia, sui quali ha accusato alcuni parlamentari pentastellati di complicità con le lobby omosessualiste e di tradire i principi fondanti del Movimento.
LA LETTERA DEL LEGALE DI GRILLO
Aquilino, scrive Il Giornale (12 settembre), si è visto recapitare una missiva in cui lo stesso Grillo, per bocca dell’avvocato Michelangelo Montefusco, «ricorda che l’uso del nome e del marchio che caratterizza il MoVimento è riservato a quanti abbiano ottenuto la certificazione di una lista di candidati in vista di una consultazione elettorale».
EPURATO SENZA APPELLO
Su queste basi, l’ormai ex grillino, viene invitato «a volere immediatamente cessare l’uso o il riferimento diretto, indiretto anche solo per allusione al nome od ai marchi di proprietà del sig. Grillo» e, cosa più importante, a sospendere «attività di propaganda politica e sociale da Lei svolte in qualità di sedicente “portavoce” e rappresentante degli attivisti cattolici del MoVimento 5 Stelle».
COME UN LICENZIAMENTO
Aquilino, sempre attraverso Famiglia Cristiana, rispedisce al mittente le accuse contenute nella lettera: «Mai mi sono spacciato per portavoce dell’ala cattolica. Quello che più mi lascia sconvolto è che questa espulsione non è arrivata per via politica ma per mezzo di una lettera di un legale, a mo’ di licenziamento in tronco».
ABIURARE LA FEDE CATTOLICA
E su Facebook rincara: «Espulso a mia insaputa! Reato: rifiuto di abiurare la propria fede cattolica ed i principi di democrazia diretta dal basso per abbracciare il "fondamentalismo a 5 stelle"», Gli attivisti sono dalla sua parte. Vittorio Reho s’arrabbia: «Beppe Grillo ha espulso un Vero attivista cattolico, che si è sempre battuto per frenare la deriva del PARTITO M5S completamente a sinistra, e sempre pronto a difendere la famiglia formata da "marito, moglie e figli" e non da "marito, marito e figli" o da "moglie, moglie e figli"».
SOLIDARIETA’ DAGLI ATTIVISTI
Il coro di solidarietà è "bipartisan". Sono dalla parte di Aquilino attivisti cattolici, anticlericali, atei. Alessandro Tesei è meravigliato: «Io non sono cattolico, ma metterla come discriminante mi sembra davvero eccessivo». Paolo Palleschi Grillino Doc precisa: «Non esiste nessun gruppo cattolico, tento meno un suo rappresentante ma solo molti cattolici grillini». Sergio Di Cori Modigliani si domanda: «Che cosa vuol dire "rifiuto di abiurare la fede cattolica"?«.
LA SIMPATIA DI M5S PER GLI LGBT
Se il "reato" di essere cattolico ha causato l’espulsione dell’attivista romano, in M5S è motto ben tollerata la questione dei diritti LGBT (Lesbiche, Gay, Bisex, Transgender). Basti pensare che la pagina apposita Amici Movimento 5 Stelle Diritti Civili e LGBT, con tanto di simbolo ufficiale del Movimento, conta oltre 5200 "mi piace". D’altro canto il Movimento grillino, in diverse occasioni ha mostrato un convinto sostegno alle tematiche gay-lesbo. Basti pensare che poco più di un anno fa, sul blog ufficiale M5S Lazio (15 giugno 2013), si esaltava la nascita dell’Osservatorio Regionale a 5Stelle per i Diritti LGBT.