Sabato 13 settembre si svolgerà il Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia, organizzato da Rinnovamento nello Spirito
Il percorso è lungo 3 chilometri e mezzo, e unisce Scafati a Pompei. La scelta del luogo per questa settima edizione del Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia ha diverse radici che affondano nella fede e nel valore mariano di quei luoghi. E certamente ciò che la cronaca ci racconta, con le forti tensioni di questi giorni tra le comunità del napoletano e le forze dello stato, arricchisce questo evento di ulteriore senso. La famiglia come istituzione, sballottata da costanti mutazioni negli equilibri sociali e culturali del nostro mondo, ha bisogno di pregare insieme e di ritrovare, oltre la crisi laica e spirituale che la avvolge, il significato prima di tutto sacro del proprio essere e del proprio nascere dall’unione tra un uomo e una donna. Per questo l’iniziativa, organizzata come ogni anno dal Rinnovamento nello Spirito in collaborazione con numerose istituzioni ecclesiastiche, avrà come tema “«Maschio e femmina Dio li creò» (Gen 5,1) – La famiglia dinanzi alla volontà di Dio”. Parteciperanno al Pellegrinaggio migliaia di famiglie provenienti da tutta Italia, che si ritroveranno alle ore 14 presso l’area mercatale di Scafati. Il presidente del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, ha regalato ad Aleteia qualche sua riflessione sul prossimo evento.
Quali sono le ragioni profonde di questa iniziativa?
Martinez: Il Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia nasce all’indomani del Family Day del 2007. Ci si poneva la necessità di ricordare al legislatore e alla coscienza sociale del nostro Paese il bisogno di dare leggi eque a difesa della famiglia e soprattutto di ribadire l’importanza della vita familiare e l’avvenire dei nostri figli a partire dalla tutela sociale della famiglia. Ma da credenti non potevamo certo fermarci a questo solo dato. La famiglia è un evento dello Spirito, pertanto ancor prima che dinanzi alla volontà degli uomini la famiglia è chiamata sempre a porsi davanti alla volontà di Dio: è voluta da Dio, è creata da Dio, ed è Dio stesso che la difende prima degli uomini. Pertanto, all’indomani del Family Day, abbiamo voluto dare rilievo pubblico a queste verità di fede “mostrando” il volto delle nostre famiglie, più che “dimostrando” l’importanza e l’attualità dell’istituto familiare. Questo significa che nonni, genitori e figli, tre generazioni, possono rimanere unite nella preghiera e conservare l’unità della fede, sperimentando la bellezza dell’amore all’interno delle mura domestiche, con tutte le difficoltà, le cadute, i tradimenti e le pene che poi ogni famiglia ogni giorno conosce. Quindi il Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia, già nel titolo, ancor prima che chiedere tutela e difese da parte dello Stato intende evidenziare che è la stessa famiglia che si protegge, che si difende, che racconta sé stessa e lo fa dinanzi a Dio, sotto lo sguardo di Dio, mettendosi, con l’aiuto della Madonna (da qui la preghiera del Rosario), sotto la potente protezione di Dio.
Da dove arrivano le minacce maggiori per la famiglia, dall’interno o dall’esterno?
Martinez: Noi vogliamo guardare all’interno delle nostre coscienze cristiane, laddove spesso le famiglie prese dallo spirito dell’errore, finiscono con produrre e subire difficoltà o snaturamenti dell’istituto familiare che vanno contro la volontà di Dio. Già nella scelta del tema “Maschio e femmina Dio li creò”, noi vogliamo dare una risposta di senso e ribadire intanto a noi stessi che c’è un atto creativo che è voluto da Dio, e quindi che al di là di tutte le forme di omologazione culturale del nostro tempo che possiamo certamente tenere sullo sfondo e che sono un segno dei tempi, noi vogliamo ribadire che cosa ci costituisce essenzialmente famiglia e famiglia cristiana. È l’unione di un uomo e di una donna, significata in due fondamentali elementi dalla straordinaria portata sociale: uno è la stabilità di questo amore unitivo nel matrimonio e il secondo è la fecondità di questo amore unitivo nella procreazione, nella capacità di generare vita. Dobbiamo stare molto attenti, perché questi non sono elementi confessionali, ma profondamente umani, profondamente laici. Queste due realtà, la stabilità dell’unione e la capacità di generare vita, sono fattori importanti nella difesa e nello sviluppo dello stato sociale. Noi riteniamo che lo spirito di morte, la sterilità sociale e politica, la stessa crisi delle autorità e delle rappresentanze siano figliate dalla confusione regnante nella definizione dell’umano, del maschile e del femminile. Il “maschile e femminile” porta alla definizione dell’essere “uomini e donne” che diventano “padri e madri”. E’ un processo evolutivo, culturale e spirituale, imprescindibile e fondante la vita e le relazioni umane. La crisi della paternità e della maternità nelle tante forme date – politiche, sociali, religiose, educative – sono il risultato di questo deficit di verità sul maschile e femminile, sono l’effetto della grande sterilità creativa e testimoniale che è oggi nel grembo della storia umana. Bisogna tornare a questa verità esistenziale ed essenziale voluta da Dio per l’uomo, per il bene dell’uomo, al di là di ogni strumentalizzazione confessionale. Noi vogliamo farlo a partire dalla preghiera, nello spirito della preghiera che è dialogo con Dio e con gli uomini, con il respiro della testimonianza, con una cifra di fede testimoniata, non tra le mura di una chiesa, come atto di culto, ma come dimensione pubblica della verità che si crede. Da qui il senso del pellegrinaggio e del cammino con il Rosario.
Perché Pompei e il Sud, come sede di questo ritrovo?
Martinez: Pompei ha un doppio rilievo, ecclesiale e sociale. Non dimentichiamo che san Giovanni Paolo II diede proprio a Pompei, nel 2002, la Rosarium Virginis Mariae in cui furono definiti per la prima volta i “cinque Misteri Luminosi”. Il pellegrinaggio si snoda da Scafati a Pompei lungo un percorso di 3 km e 500 metri nel corso dei quali viene recitato il Rosario della Famiglia, una selezione di sette Misteri desunti dai venti Misteri canonici. Pompei è luogo Mariano, luogo di preghiera, è luogo in cui il Rosario ci ricorda che niente più della preghiera lega le tre generazioni, nonni, genitori e figli, che vedremo camminare insieme. Ma Pompei rappresenta la Campania, il Sud Italia, con le sue contraddizioni e le sue ricchezze negate, terre in cui l’istituto familiare è ancora radicato e caratterizzato più che al Nord. Un segno di riscatto, di ripresa che proprio a partire dalla famiglia può venire dal Sud. Sentiamo il dovere di rivisitare spiritualmente le espressioni della nostra vita comune e sfatare tanti luoghi comuni che riguardano la vita buona delle nostre famiglie, della nostra gente. È significativo vedere, perché espressione della volontà di Dio, che laddove abbonda il peccato sempre sovrabbonda la grazia. Ebbene questa va raccontata, resa manifesta. Vogliamo farlo in riferimento alla famiglia, segnalando il volto gioioso di tante famiglie che conoscono povertà, disoccupazione, fragilità, ma che hanno ancora la gioia di vivere e di vincere il male con il bene, di stare insieme e di trasmettere ai propri figli un’educazione cristiana e l’importanza dell’istituto familiare.