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Chagall e la Bibbia

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Aleteia - pubblicato il 10/09/14
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Una retrospettiva dell’artista di origini ebraiche documenta il suo amore per le Sacre Scritture
Dal 17 settembre al 1 febbraio, Palazzo Reale ospiterà una retrospettiva su Marc Chagall. L’obiettivo di questa ambiziosa mostra è rileggere l’artista nella sua interezza, anche poetica ma soprattutto alla luce del suo "senso religioso".

La poesia della Bibbia
"La forza creativa di Chagall ha un carattere esplosivo" scrive Paolo Biscottini, direttore del Museo Diocesano di Milano che ospita una sezione della retrospettiva dedicata al rapporto tra l’artista e la Bibbia, "e si manifesta nella disseminazione di frammenti narrativi e simbolici che, nel loro insieme,  acquistano valore iconico. Egli fu affascinato sin dagli anni giovanili dalla Bibbia, da lui considerata come la più importante e affascinante fonte di poesia e di arte e si confrontò con questi temi per tutta la vita, sino alla realizzazione del ciclo sul Messaggio Biblico, negli anni Sessanta. I soggetti furono elaborati in varie occasioni, con tecniche diverse (acqueforti, oli, ceramiche, sculture….)"
 

© Matt Dertinger

Chagall è sempre stato fedele al messaggio della tradizione ebraica (la bidimensionalità delle figure tipica dell’iconografia dei testi sacri illustrati, i simboli) appresa da bambino, mescolata a rituali popolari, aneddoti, personaggi autentici. Puri, come la Sapienza ebraica, che, ricorda Elémire Zolla, «danza e gioca al cospetto di Dio». Una fede visionaria e giocosa che lo ha portato a dedicare opere anche alla Bibbia. Il Museo Diocesano ospita una sezione della retrospettiva titolata «Marc Chagall e la Bibbia»: 60 tra dipinti, sculture e disegni (e 22 gouaches inedite) ispirati al testo religioso. 
(Corriere.it, 8 settembre)

 

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