I volontari, le testimonianze di vita da ogni angolo del mondo, l’apertura culturale e una curiosità infinita
Sin dalla sua origine (1980) il Meeting di Rimini ha scommesso sul desiderio e la passione che ogni uomo ha nel proprio cuore, quel desiderio di bellezza, verità, giustizia. Un insieme di fattori che don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, ha chiamato esperienza elementare, terreno comune per l’incontro e il dialogo. Se uno sa chi è e sa cosa desidera in fondo al proprio animo, può incontrare tutti.
I volontari, il cuore del Meeting
Per ogni edizione, dall’Italia e da ogni parte del mondo, arrivano a Rimini migliaia di volontari che, pagandosi viaggio e alloggio, organizzano, allestiscono, gestiscono e poi smontano il Meeting. Una testimonianza vivente di come la gratuità sia un valore possibile e sperimentabile; la bellezza di uomini che gratuitamente si spendono per fare esperienza della verità e renderle testimonianza.
Una identità certa, una apertura infinita
Questa posizione umana e culturale è il punto di partenza per uno sguardo rivolto a tutto il mondo. Il Meeting è un luogo dove è possibile la valorizzazione reciproca, dove la differenza dell’altro è una provocazione positiva, un aiuto a scoprire la verità corrispondente alle esigenze dell’uomo. Per questo ogni anno partecipano ebrei, buddisti, atei, ortodossi, musulmani.
Temi trasversali, in rapporto con il mondo
Ogni anno, attorno a un titolo, si parla di economia, arte, letteratura, scienza, politica, problemi sociali, musica di ogni genere. Una curiosità e trasversalità unica al mondo. Per 30 anni associazione privata, ora fondazione, ogni anno il Meeting dialoga con istituzioni, rappresentanze diplomatiche, enti pubblici e privati.
Un consiglio? Passarci, anche solo per un giorno, per togliersi qualche pregiudizio e rendersi conto della vivacità e della bellezza che si respira in questo luogo fatto di incontri e di passione per la vita.