Un riflessione di John Henry Newman sull’Apostolo delle genti
Per aiutare la riflessione sulla necessità di una nuova tappa evangelizzatrice a cui accenna l’inizio dell’esortazione apostolicaEvangelii gaudium di Papa Francesco, il Centro internazionale degli amici di Newman (www.newmanfriendsinternational.org) ha diffuso il testo di una conferenza di padre Hermann Geissler sullo zelo apostolico di san Paolo secondo John Henry Newman (1801-1890).
Nell’anniversario della morte del beato, che ricorre l’11 agosto, l’autore — direttore del centro, membro della Famiglia spirituale L’Opera e capoufficio della Congregazione per la dottrina della fede — ne ha scritto una sintesi per l’Osservatore Romano. Per Newman l’evangelizzatore per eccellenza è san Paolo, «il glorioso apostolo, il più soave degli scrittori ispirati, il più commovente e il più attraente dei maestri».
Newman ha dedicato quattro omelie interamente all’Apostolo delle genti, dove il tema non è tanto l’attività esteriore di Paolo, quanto i sentimenti e l’atteggiamento interiore che caratterizzano la sua opera evangelizzatrice.
In un’omelia che risale al tempo in cui era ancora anglicano, Newman parla infatti dell’esperienza della conversione di Saulo come dell’effettivo esordio del ministero di Paolo. Paolo è come predestinato alla missione presso i pagani, non solo per la sua scienza e per i suoi doni spirituali, ma anche per il suo cammino di fede e di conversione.
La sua esperienza gli insegna a non farsi scoraggiare dalla gravità del peccato commesso, a saper trovare le scintille di fede nascoste negli uomini, a immedesimarsi nei più diversi tipi di tentazione, a utilizzare saggiamente le proprie esperienze per la conversione di altri.