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I 60 anni del Cristo degli abissi

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Aleteia - pubblicato il 11/08/14
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Sui fondali di San Fruttuoso, in Liguria, è meta di pellegrinaggi per subacquei e appassionati di mare
Da 60 anni la statua del Cristo degli abissi alza le braccia in segno di benedizione verso la luce che filtra tra le onde dell’insenatura di San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino. Il Cristo degli abissi non è solo un’attrazione turistica per appassionati di immersione ma è un “santuario sommerso” per ricordare le vittime del mare e lodare Dio per la bellezza del Creato. In occasione dell’anniversario, papa Francesco ha inviato una medaglia con la sua effigie, da collocare ai piedi della statua.

La scultura in bronzo, alta due metri e mezzo, attende i pellegrini a 17 metri di profondità. Fu posata il 29 agosto del 1954 per iniziativa di Duilio Marcante, uno dei pionieri delle immersioni sportive, che voleva ricordare un amico scomparso in mare.

L’iniziativa fu sostenuta da Giacomino Costa – esponente della dinastia di armatori genovesi e allora presidente dell’Azione cattolica e del Centro sportivo italiano del capoluogo ligure – che affidò la realizzazione dell’opera allo scultore Guido Galletti.

Per l’occasione le mamme di alcuni marinai caduti in mare offrirono le medaglie dei loro figli e furono donate campane ed eliche di navi della Seconda guerra mondiale. Il giorno della posa, nell’agosto di 60 anni fa, la statua fu trasportata a San Fruttuoso dalla Marina militare, scortata da decine di altri natanti. Scena che si è ripetuta, al contrario, nel 2003, quando la scultura fu temporaneamente riportata in superficie per restauri.

I piccolo borgo di San Fruttuoso, raccolto intorno all’abbazia medievale, non è raggiunto da nessuna strada per auto. Ci si può arrivare solo a piedi sui sentieri del promontorio di Portofino o in barca con il servizio di linea da Camogli o Rapallo. Chi non vuole avventurarsi tra le profondità marine, può sempre ammirare una copia della statua nella chiesetta dell’abbazia.

 

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