Dopo 36 anni, la presidentessa delle Nonne di Plaza de Mayo può conoscere l’identità di suo nipote
Papa Francesco ha ricevuto “commosso” la notizia del recupero dell’identità del nipote della presidentessa delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto, secondo quanto ha reso noto il cerimoniere pontificio.
Monsignor Guillermo Karcher lo ha affermato dopo che la stampa argentina aveva annunciato che dopo 36 anni si è venuti a conoscenza dell’identità del figlio della figlia di Estela, Laura, nato quando la madre era detenuta nel centro clandestino "La Cancha" durante l’ultima dittatura militare argentina.
Cinque ore dopo la nascita, il bambino venne strappato dalle braccia di Laura e poi consegnato a una coppia che non poteva avere figli e lo ha adottato.
In alcune dichiarazioni pubblicate da “Avvenire”, il presule ha spiegato che la notizia ha suscitato profonda emozione nel papa, “come in tutti noi argentini: riguarda una parte della nostra storia e il ritrovamento del nipote da parte della signora Carlotto è un raggio di luce”.
“Dio vuole continuare a premiare la perseveranza nell’amore, che alimenta e rafforza lo spirito della riconciliazione nazionale e rende reale ciò che profetizza il Cantico dei Cantici: ‘l’amore è più forte della morte’”, ha aggiunto il collaboratore del papa in alcune dichiarazioni all’agenzia argentina Telam.
Papa Francesco aveva incontrato Estela de Carlotto, presidente dell’associazione "Nonne di Plaza de Mayo", il 24 aprile 2013 a margine dell’udienza generale in Piazza San Pietro.
"Potete contare su di me", aveva risposto alle rappresentanti del movimento, che in quell’occasione gli avevano chiesto aiuto nella ricerca, attraverso gli archivi della Chiesa argentina e del Vaticano, dei figli dei desaparecidos sottratti ai genitori durante la dittatura.
Laura aveva chiamato suo figlio Guido. Ora la stampa argentina ha rivelato che la famiglia di adozione lo ha chiamato Ignacio Hurban. Il ragazzo ha scoperto le proprie origini perché a causa di alcuni dubbi personali si è sottoposto volontariamente a un test del DNA, che ha rivelato al sua origine biologica.
Vive a Olavarría, vicino Buenos Aires, è pianista, arrangiatore e compositore professionista, ed è direttore della scuola di musica "Hermanos Rossi". Ha già pubblicato vari dischi.