Google sempre più intenzionato a sostituirsi a Dio
"Calico", "Baseline Study". L’elisir di lunga vita, l’uomo perfetto. La missione di Google è sempre più quella di sostituirsi a Dio per centrare obiettivi che appaiono chimere. Sta diventando una sorta di ossessione per i vertici di Mountain View valicare ogni frontiera per tentare l’impossibile sfruttando le nuove tecnologie.
CALICO ALLUNGHEREBBE LA VITA
Un anno fa il colosso americano con "Calico" aveva annunciato di lavorare ad un progetto rivoluzionario per vivere il più a lungo possibile. Un coacervo di medicina, scienza e tecnologia, non meglio precisato per fare luce, come scriveva Wired (19 settembre 2013), sui disturbi legati all’invecchiamento in soggetti con familiarità – cioè, sostanzialmente – scavare a fondo nel codice genetico per capire da cosa dipendono le malattie che insorgono con il passare degli anni. Oppure concentrarsi sulla medicina rigenerativa – il processo di sostituzione di organi e cellule danneggiati con materiale biologico nuovo di zecca –, o ancora sulla bioingegnerizzazione dei tessuti.
UNA ENORME BANCA DATI GENETICA
Entro il 2030 secondo il Ceo di Google Larry Page dovrebbero arrivare i primi risultati. Nell’attesa si è lanciato in un secondo progetto che in questi giorni sta scatenando curiosità in tutto il mondo. Si tratta di "Baseline", che vuol tratteggiare, come scrive Repubblica (27 luglio), attraverso una pachidermica raccolta di informazioni, dati genetici e molecolari su tutti – l’identikit dell’essere umano perfetto. Perfetto nel senso di totalmente in salute. Come dire, un modello estremamente ricco costituito a partire dai dati raccolti da gruppi di volontari (175 in tutto), estratti da ogni campione possibile, lacrime, saliva e urina comprese. Più tardi si arriverà anche a frammenti di tessuti. Per capire davvero come sta un uomo in forma.
IL "BIG BROTHER" DEL CORPO UMANO
Siamo di fronte ad una sorta di "grande fratello" del corpo umano, un’unità tecnologia che lo scandaglia in ogni sua cellula. Ma secondo il curatore del progetto, lo scienziato Andrew Conrad, la parola chiave è la "proattività", cioè individuare in anticipo tutti i fattori di rischio, di malattia e morte per poi sconfiggerli (Tempi.it 28 luglio). Ha detto Conrad: «Per avere un approccio realmente proattivo è indispensabile conoscere come appare il corpo umano quando è completamente sano». E muovere eventualmente alla ricerca delle cause delle più diffuse e mortali malattie, da quelle cardiache al cancro. Su cui per il momento c’è ovviamente poco da illudersi.
PRIVACY E LIMITI ETICI
Al di là della buona riuscita o meno del progetto, il Corriere della Sera (26 luglio) fa giustamente notare un grosso limite alla base dello studio. Che non è di carattere bioetico, ma esclusivamente "etico". L’azienda di Mountain View, scrive il Corriere, ha garantito il più assoluto anonimato a chi ha accettato che il proprio corpo venga scandagliato, e per un lungo periodo di tempo, con le più sofisticate tecniche digitali. Ma ovviamente, vista la rilevanza del programma, l’enormità degli interessi in gioco e i molti incidenti che si sono verificati in passato nel campo della tutela della privacy digitale, qualche dubbio è lecito.
INTERESSI ECONOMICI DIETRO BASELINE?
Basti pensare all’enorme interesse delle compagnie assicurative, dei potenziali datori di lavoro e di tanti altri operatori economici per questo tipo di informazioni. E Google, come altri giganti di Internet, a partire da Facebook, ricava il suo reddito anche dalla cessione dei dati che raccoglie in Rete. La società sembra rendersene conto e ha deciso di sottoporre il "Baseline Study" a un meccanismo di controllo esterno . L’attività di Conrad e del suo team verrà sorvegliata dagli Institutional Review Boards delle Università di Stanford e di Duke. Meglio di niente, ma si tratta pur sempre dei partner della società californiana nell’impresa, non di un’authority di controllo indipendente.