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Iraq: il professore musulmano che è morto per i cristiani

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Aleteia - pubblicato il 21/07/14
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Mahmoud ha avuto il coraggio di dire che non è questo l’islam in cui crede lui
A Mosul un docente dell’università ha preso posizione contro la pulizia etnica dei cristiani ed è stato ucciso dall’Isis. A riporta la news è Missionline il 21 luglio. Intanto a Baghdad altri musulmani hanno lanciato la campagna «Sono iracheno, sono cristiano»

 

Si chiamava Mahmoud Al ‘Asali era un professore del dipartimento di pedagogia dell’Università di Mosul, la seconda città dell’Iraq. Mahmoud ha visto tutto quanto sta succedendo nella sua terra e ha avuto coraggio di dire che non è questo l’islam in cui crede lui. Pur sapendo che cosa rischiava, lui educatore si è esposto pubblicamente per non diventare complice di questa violenza barbara. E ha pagato questa scelta con la vita: è stato ucciso ieri a Mosul dalle milizie dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante. A dare la notizia è oggi il sito iracheno ankawa.com.

Dalla parte dei perseguitati
Quella di Mahmoud è la più clamorosa tra le storie di quesi musulmani che – nonostante tutto quanto sta succedendo in Iraq e tanti anni durissimi di contrapposizioni settarie che hanno avvelenato gli animi – scelgono di stare dalla parte dei cristiani e delle minoranze.Sempre da Mosul sabato era arrivata via Twitter la foto di Ali, un giovane musulmano, che salutava pubblicamente l’amico cristiano Alaa, costretto a fuggire. Un’attestazione pubblica di amicizia, più forte di ogni violenza.

Campagna social
Un altro esempio è la campagna #‎i_am_iraqi_i_am_christian, «sono iracheno e sono cristiano» che vede dei musulmani esporsi pubblicamente per mostrare la loro solidarietà ai cristiani iracheni. Ieri un gruppo di musulmani a Baghdad si è presentato con dei cartelli con questa frase fuori dalla chiesa caldea di San Giorgio e hanno postato la foto su Facebook

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