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#SaveMEChristians, per dare voce ai cristiani del Medio Oriente

diocèse de Kerkuk, Irak

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Aleteia - pubblicato il 09/07/14
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Di fronte alla loro sorte sempre più drammatica, una nuova pagina web dà loro visibilità su Internetdi Elisabeth de Baudoüin

Save Middle East Christians, Salvate i cristiani del Medio Oriente, è il nome di una pagina web appena apparsa in Internet nel contesto drammatico dell’invasione dell’Iraq da parte dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL).

Gli ideatori del sito, che pubblicano in spagnolo e in inglese, si presentano come “un gruppo di cristiani e di persone di buona volontà, di vari ambienti professionali”, che cercano di “aiutare più di 8.000 famiglie in Iraq, Siria, Giordania e Israele (Medio Oriente)”.

Il gruppo non pretende di sostituire le organizzazioni mobilitate da molto tempo a favore dei cristiani in condizioni drammatiche, come la Caritas o Aiuto alla Chiesa che Soffre. Tra le altre cose, sottolineano, su questo tema non è il momento di farsi concorrenza.

Ciò che si desidera è “dare una voce alla realtà che vivono i nostri fratelli cristiani del Medio Oriente”, diffondendo le informazioni sul tema via Internet e sulle reti sociali.

L’iniziativa ha promosso l’hashtag #SaveMEChristians, che si è diffuso rapidamente via Internet. Anche l’account Twitter del Vaticano l’ha utilizzato per parlare della situazione dei cristiani mediorientali.

Save ME Christians ha confermato il 7 luglio che la situazione dei cristiani nel nord dell’Iraq sta peggiorando drammaticamente.

Negli ultimi giorni, l’ISIL ha bombardato la città di Qaraqosh, che ospita un’importante comunità cristiana (4.000 membri), che si è unita ai 3.000 cristiani di Mosul fuggiti all’arrivo del gruppo jihaidista.

I bombardamenti hanno già provocato un centinaio di vittime e costretto migliaia di persone a prendere (nuovamente, per alcuni) la via dell’esilio: secondo la Caritas si parla di 15.000 famiglie, che vivono in condizioni precarie.

Secondo l’edizione del 1° luglio di “Cahiers libres”, mentre in Siria continua un conflitto che ha già provocato 162.000 morti e 9 milioni di sfollati (2,7 dei quali nei Paesi vicini), l’Iraq, che ha un milione di sfollati e piange 2.000 vittime, è sull’orlo di una grave crisi umanitaria.

Per aiutare i cristiani iracheni, la comunità e la Chiesa siro-caldea della Francia hanno lanciato per l’8 luglio una Giornata di Mobilitazione e d’Azione, che ha incluso un incontro davanti all’Assemblea Nazionale, una marcia silenziosa e un funerale per tutti i civili morti in Iraq dal 2003.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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