Emergono nuove piste sul caso di Maria Stella Giorlandino, l’imprenditrice e titolare dei centri diagnostici Artemisia Lab
La caccia al Dio denaro, ad una cospicua eredità, alla voglia di accaparrarsi a tutti i costi un impero di svariati milioni di euro, dietro il giallo di "Lady Sanità"? Si sta diradando in queste ore il mistero che avvolge Maria Stella Giorlandino, l’imprenditrice e titolare dei centri diagnostici Artemisia Lab, allontanatasi dalla sua villa sull’Appia Antica a Roma prima di essere ritrovata, dopo tre giorni di ricerche, nel piazzale del Santuario di Pompei. La donna era in evidente stato confusionale e vestita con abiti sporchi e dismessi.
Ad individuarla, ricostruisce l’Ansa (29 giugno) un’agente fuoriservizio, Maria Piera Salvemme, a passeggio con la figlia di pochi mesi. Era seduta su una delle panchine del piazzale della Basilica della Madonna del Rosario. «Sono anche io una mamma, e so che per te sono in pena tuo marito e tuo figlio, vogliamo rassicurarli?», le ha chiesto la poliziotta. Lei ha subito dato il numero di telefono del marito e si è fatta accompagnare in commissariato, dove ha ripercorso i tre giorni lontano dalla sua villa sull’Appia.
Secondo il racconto di un teste raccolto da Repubblica (30 giugno), Lady Sanità appariva «visibilmente tesa e confusa, non aveva con sé valigia o bagagli» e avrebbe detto, a chi chiedeva informazioni, «mi aspettano». Gli investigatori pensano che la donna, in un momento di fortissima tensione emotiva, si sia allontanata volontariamente.
Il Tempo (30 giugno) ipotizza che era a Pompei per chiedere la «grazia» alla Madonna affinché le facesse ritrovare la tranquillità perduta. La presidente di «Artemisia lab», infatti, aveva denunciato d’essere vittima di uno stalking burocratico-amministrativo, di aver subito raffiche di controlli amministrativi in alcuni dei suoi otto centri capitolini, di essere stata più volte pedinata.
In queste ore sta prendendo piede sempre più la tesi avallata su Il Messaggero (29 giugno) secondo cui la persona che l’ha bombardata di denunce (ben 42) sarebbe proprio il fratello, con cui si erano troncati i rapporti per motivi ereditari. Sveva Belviso, ex vicesindaco di Roma e capogruppo Ncd al Campidoglio, conferma al quotidiano romano di aver visto l’ultima volta la Giorlandino «molto turbata, lamentava problemi familiari con il fratello, che contro di lei aveva presentato una serie di denunce in merito a contese patrimoniali e permessi amministrativi».
L’avvocato della donna Stefano Maranella, riporta l’Adnkronos (30 giugno), ha sottolineato che «abbiamo a che fare con una cinquantina di cause». All’episodio quindi non sono estranei i problemi familiari e questi hanno determinato nell’imprenditrice «un momento di forte stress e di sconforto tanto da abbandonare la famiglia senza dir niente a nessuno dei suoi problemi andando a Pompei».