Le parole sagge di Padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana, secondo cui solo i pregiudizi ostacolano l’unità fra cristiani
«L’Occidente può imparare molto dalla Russia, il cammino dell’ecumenismo è importante, trovare un accordo fa bene ad entrambe le parti», queste le osservazioni di padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana e grande conoscitore dell’ortodossia, durante un seminario tenutosi questa settimana a Seriate, nella sede dell’Associazione.
Le parole del 91enne, riportate da Tempi il 27 giugno, sono arrivate con sorprendente lucidità di giudizio sulla situazione contemporanea durante una lezione di un seminario sulla figura del romanziere russo Lev Nikolàevič Tolstòj e sul periodo storico-culturale in cui autori come Fëdor Dostoevskij, Vladimir Sergeevič Solov’ëv e lo stesso Tolstoj sono fioriti. La lezione ha affrontato l’ortodossia per capire la mentalità russa più ampiamente.
Riti identici tradizioni diverse
«Si pensa che la grande differenza fra Chiesa cattolica e ortodossa stia nel rito – ha spiegato padre Scalfi – ma non è vero: i riti sono identici. Più che altro bisogna dire che ci sono diverse tradizioni. Entrambe sono diverse modalità giuste di esprimere la fede, tradizioni tutte lecite. La principale distanza sta invece nel riconoscimento del primato del Papa». Padre Scalfi sostiene quindi che sia possibile una riconciliazione fra le due chiese, «basta volerlo» dice.
Russia Cristiana stessa è un ponte fra i due mondi: «Scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive», come si legge proprio su RussiaCristiana.org. Sono dunque la tradizione e pregiudizi ad ostacolare il cammino dell’ecumenismo: «La divisione non è così profonda, ma da mille anni siamo divisi, e in questo millennio sono nate due diverse mentalità».