Padre Bentoglio alla Fondazione migrantes
Quanti operano nella pastorale delle migrazioni sono sempre più interpellati a «coniugare l’impegno dell’evangelizzazione con i doveri della promozione umana».
Così lo scalabriniano Gabriele Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, si è rivolto mercoledì 25 giugno ai partecipanti al corso di formazione sul tema «Linee di pastorale migratoria», promosso dalla fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana, che si svolge a Roma fino al 27 giugno.
Il religioso ha riletto l’esortazione Evangelii gaudium di Papa Francesco, in particolare soffermandosi sui temi della nuova evangelizzazione, delle migrazioni e della mobilità umana, presenti nei capitoli II e IV del documento. «Il fenomeno migratorio a cui spesso le istituzioni stanno assistendo con indifferenza e incapacità di gestione — ha affermato — continua a denunciare lo squilibrio fra le diverse aree del mondo, dove la disparità di accesso alle risorse rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri». Padre Bentoglio ha poi sottolineato come il «diritto di emigrare, che dovrebbe essere garantito a tutti, corrisponde al diritto a restare, per costruire in patria un futuro migliore per i singoli e per le collettività». Entrambi questi diritti, ha sottolineato, «devono essere subordinati a un concetto più ampio di cittadinanza, dove non vi siano confini per un mondo che tutti devono sentire come patria universale, come luogo di passaggio e anticipazione della patria definitiva ed eterna».