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Dizionario dei fenomeni mistici cristiani

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Àncora Editrice - pubblicato il 17/06/14
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Una mappa documentata e sicura per orientarsi nell’universo poco conosciuto dei fenomeni straordinariApparizioni, visioni, estasi, stimmate: spesso, anche grazie ai media che cavalcano a volte l’onda del sensazionalismo, alcuni di questi termini ci sono diventati familiari. Ma parlare oggi di “fenomeni mistici cristiani” significa addentrarsi in un territorio misterioso e affascinante segnato dalla presenza straordinaria del divino, in cui allo stesso tempo è alto però il rischio di abbagli e ingannevoli falsificazioni.

Nella lingua italiana, il termine fenomeno è utilizzato in modo molto trasversale: dalla filosofia (Kant, Hegel, Husserl…) fino ad un uso molto più comune e dai significati più vari: dalla meteorologia, con i fenomeni atmosferici, assumendo a volte una sfumatura di ammirazione, magari anche ironica, come le manifestazioni di entusiasmo per un atleta o altri personaggi, considerati dei fenomeni. Ma se si torna alla radice della parola, il sostantivo fenomeno deriva dal greco phainòmenon, «ciò che si manifesta» e che è, quindi, osservabile attraverso i sensi. L’aggettivo mistico, dal greco mystikòs, si riferisce alla dimensione del sacro, alla sua esperienza diretta, difficilmente comunicabile e al di là della comune sfera di percezione e comprensione. Infine, la precisazione cristiani che, per evitare sconfinamenti che potrebbero creare confusione, limita l’indagine nel campo della fede cristiana, ammettendo allo stesso tempo che di fenomeni mistici si può parlare anche in altre esperienze religiose.

Con l’obiettivo di dare un aiuto a collocare i singoli fenomeni nell’orizzonte della fede e della spiritualità cristiana, valutare i criteri che ne attestano l’autenticità e considerare la grazia di cui arricchiscono la Chiesa, Àncora Editrice pubblica il “Dizionario dei fenomeni mistici cristiani”, a cura di Luigi Borriello e Raffaele Di Muro. Le 67 voci del dizionario – scritte da studiosi che, con metodo rigoroso, coniugano la teologia spirituale e mistica con la psicologia e la medicina – rappresentano una mappa documentata e sicura per orientarsi, alla luce della fede cristiana, nell’universo poco conosciuto e sempre velato da un alone di mistero dei fenomeni straordinari. A titolo esemplificativo il libro presenta inoltre un approfondimento su sei figure emblematiche della mistica cristiana proprio in rapporto ai fenomeni mistici di cui sono state espressione – san Francesco d’Assisi, santa Teresa d’Avila, san Giuseppe da Copertino, Luisa Piccarreta, san Pio da Pietrelcina, Natuzza Evolo – e tocca anche il tema del problematico rapporto tra droghe e mistica.

Un dizionario dei fenomeni mistici cristiani: ma di che cosa si tratta esattamente? Il libro prende in esame tutti quei fatti o eventi straordinari attestati dall’esperienza cristiana, siano essi percepiti solo dall’anima che le sperimenta (locuzioni, visioni, rivelazioni…) oppure manifestati all’esterno e constatati da chi entra in contatto con le persone che ne mostrano o ne portano il segno (estasi, levitazioni, stimmate…).

I fenomeni mistici sono ormai una realtà sperimentata e sperimentabile nella Chiesa, e non vi è alcun dubbio sulla loro esistenza; quanti ne negano la verità, non essendo in grado di presentare elementi a sostegno delle proprie tesi, agiscono generalmente per pregiudizio, che è l’antitesi dell’osservazione scientifica oggettiva. Partendo da tali presupposti, rimane l’esigenza di attribuire a tali fenomeni la corretta interpretazione: verificata l’autenticità ed esaminate le persone che li sperimentano, il passaggio finale porta a domandarsi quale significato assegnare loro secondo i disegni di Dio.

La premessa necessaria è quindi la prova dell’autenticità, che varia secondo il genere di fenomeni e le relative possibili falsificazioni. In particolare per i fenomeni interiori, i riscontri vengono cercati nell’ambito del discernimento spirituale, generalmente da esperti teologi e direttori spirituali, per accertare se tali eventi sono originati dallo Spirito di Dio oppure al contrario dall’inganno del demonio o della stessa persona che ne fa esperienza. Sulla base dei criteri di analisi che tengono conto sia delle condizioni generali delle persone che si ritengono illuminate da Dio, sia degli effetti che i fenomeni producono in esse, è infatti innegabile che i fenomeni autentici sono decisamente più rari di quelli inautentici. Da chi o da cosa sono causati questi ultimi, è oggetto di analisi e discussione. L’attribuzione di possibili inganni al demonio continuerà ad essere un problema di discernimento nella Chiesa, come anche Papa Francesco spesso e apertamente sottolinea.

Certamente lo sviluppo della psicologia e della psichiatria ha ri-orientato la ricerca in una nuova direzione, che porta inevitabilmente in sé anche una contrapposizione: chi non crede all’origine soprannaturale dei fenomeni mistici tende a ridurli a semplici produzioni – più o meno normali – della psiche. Per contro, gli autori credenti usano gli stessi elementi per verificare se i fenomeni possono avere una spiegazione naturale, di origine psichica appunto, per avere un criterio di discernimento tra vere o false manifestazioni.

Il Dizionario parte quindi dal presupposto che, considerate le rigorose verifiche sulla loro autenticità, esistano dei fenomeni mistici nell’esperienza cristiana, in particolare in quella dei santi. Da questo dato di fatto scaturiscono comunque degli inevitabili interrogativi: che rapporto esiste tra fenomeni mistici e santità? Qual è la loro frequenza e presenza nella vita dei santi? Che significato dare a tali fenomeni nel disegno di Dio?

I doni straordinari elargiti da Dio a queste anime elette danno loro una particolare luce e forza spirituale che diffondono attorno a sé. Le anime percepiscono con grande chiarezza l’opera di Dio e si sentono elevate dalla grazia che agisce totalmente al di sopra delle loro capacità naturali, sempre in vista del bene della persona e del suo popolo. Dio esige la fede nella sua parola, ma non si tratta tuttavia di un’adesione cieca a un “dio ignoto”, perché la sua luce è garantita proprio dalla visibilità dell’azione di Dio nelle persone che ne manifestano i segni.

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