In 110 dopo uno sgombero nella periferia romana cercano asilo in chiesa
Si sono rifugiati a Santa Maria Maggiore dopo lo sfratto che li ha lasciati senza più un tetto. Sono donne, uomini, bambini, anziani, italiani ed extracomunitari, 110 in tutto che hanno deciso, dopo lo sgombero dell’abitazione di Via di Torre Spaccata, a Roma, di cercare riparo nella navata della chiesa. Il Comune di Roma latita, mentre l’emergenza abitativa nella Capitale si fa sempre più complessa (Tg 2000, 10 giugno).
Intanto le famiglie scrivono a Papa Francesco per averlo al loro fianco. «Ci chiamano emarginati, poveri e reietti ma noi conosciamo bene la sacralità delle nostre vite – si legge – Siamo qui nella casa di Dio per chiederti aiuto. Il Governo italiano, attraverso il Piano casa appena approvato, non solo ha scelto di non porre alcuna soluzione all’emergenza abitativa ma di dichiarare guerra a quanti, come noi, non hanno avuto la fortuna di vivere dentro case di proprietà e sono stati costretti a rifugiarsi in strutture abbandonate. Abbiamo paura per noi e, soprattutto, per i nostri figli» (La Repubblica, 5 giugno).