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Fecondazione eterologa, in arrivo 7 regole

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Aleteia - pubblicato il 04/06/14
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Si discute animatamente sulla decisione della Corte Costituzionale. Tra diritti del nascituro e contrasti legislativi spuntano alcuni consigli sulla pratica«Con l'eliminazione del divieto di fecondazione eterologa dal nostro ordinamento, occorrerà rimettere mano alla legge 40 al fine di adeguarla al nuovo scenario disegnato dalla Corte Costituzionale». Sono queste, in sintesi le conclusioni del convegno dei civilisti, esperti di diritto di famiglia, riuniti in un convegno alla Camera per un confronto tra studiosi di alto profilo accademico. A riportarlo è Avvenire il 3 giugno 2014.

Contrasto legge 40
Nel convegno si è anche affrontato il tema della fecondazione eterologa con gameti femminili. I relatori hanno rilevato il contrasto tra i principi della legge 40 ed il Codice civile italiano, che fonda lo status del bambino sulla coincidenza tra generazione materna e parto, che la donazione di ovuli invece mina alla radice (per tacere della maternità surrogata), come emerso drammaticamente anche nella vicenda dello scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma.

Diritto nascituro
C’è anche da considerare il diritto del soggetto nato a conoscere le sue origini biologiche, diritto già sancito dalla Corte Costituzionale nel 2013 e dalla Corte europea dei diritti dell'uomo l’anno prima. È indiscutibile anche il diritto a sapere di essere stato procreato con tecnica eterologa, situazione che, inevitabilmente, apre il problema sul possibile anonimato del donatore. Quest'ultimo aspetto, come hanno rilevato gli esperti di diritto civile, negli ordinamenti europei è disciplinato da una legge dello Stato e non da principi o provvedimenti giurisprudenziali.

Regole o consigli?
Intanto, come scrive Farmacia.it,  sono in arrivo nuove regole per i cosiddetti "aspiranti genitori" Per farsi un’idea di quelli che potrebbero essere i nuovi principi della legge avrà un certo rilievo anche il convegno del 5 giugno, organizzato dalle associazioni Hera Onlus di Catania e Sos Infertilità Onlus di Milano intitolato “La tutela della salute per le coppie infertili e sterili dopo le sentenze della Corte Costituzionale”. Secondo le indicazioni delle due associazioni sono 7 i punti fermi applicati con efficacia negli altri Paesi.

1- I pazienti che ricorrono alla donazione dei gameti non possono scegliere in alcun modo il donatore.

2- Si tiene conto solo delle caratteristiche di razza dei pazienti.

3- I pazienti che ricevono la donazione verranno indicati da una condizione di mancanza di gameti propri o da  condizioni genetiche dei propri gameti che mettono a rischio la salute del nascituro.

4- sono compresi fra i riceventi la donazione dei gameti tutti i pazienti oncologici che sottoponendosi a terapie anti tumorali hanno perso la capacità riproduttiva, se non hanno preventivamente conservato i propri gameti. Ricorrere alla donazione dei gameti in questi casi rappresenta l'unica possibilità per avere un figlio.

5- Sono candidate a ricevere la donazione tutte le coppie in cui le donne presentano una condizione di menopausa precoce.

6- Sono candidate a ricevere la donazione di gameti tuttele coppie che, per motivi genetici o malattie di altra origine, non riescono a produrre embrioni sani, oppure presentano patologie che causano una riduzione nel numero e nella qualità dei gameti (esempio: endometriosi), esponendosi ad uno stato di infertilità con aborti ripetuti o alla sterilità assoluta;

7- La donna ricevente non deve averesuperato la soglia di 50 anni, che segna mediamente l'ingresso in menopausa. 

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