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Chi ha paura delle Sentinelle in Piedi?

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Il blog di Costanza Miriano - pubblicato il 03/06/14
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In quanti comuni ci sono stati problemi per queste manifestazioni?90 veglie in soli 10 mesi, migliaia di persone nelle piazze, centinaia di incontri sul territorio e almeno 12 veglie previste per il mese di giugno. Cresce senza sosta la rete delle Sentinelle in Piedi che da Nord a Sud vegliano in silenzio per chiedere la tutela della libertà di espressione messa in discussione dal Ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al vaglio del Senato, e cresce anche l’ondata di contestazioni minacciose di chi vuole zittire le coscienze. I primi pesanti episodi si sono registrati lo scorso autunno, a Bergamo, quando gruppi attivisti Lgbt insieme ai centri sociali non si sono limitati a insultare le sentinelle ma hanno anche lanciato dei fumogeni alle persone che vegliavano immobili e silenziose, poi è stata la volta di Trento dove 200 contestatori si sono infilati tra le fila delle Sentinelle in Piedi provocandole, insultandole e minacciandole con cani di grossa taglia, in una vera e propria contro-manifestazione organizzata. Non è andata meglio a Perugia il 29 marzo e a Verona, dove per tutta la durata della veglia i contestatori, anche in questo caso organizzati, hanno coperto di insulti le Sentinelle in Piedi. Poi è stata la volta di Siena, dove durante la prima veglia dello scorso 20 giugno c’è stata molta tensione perché un gruppo di contestatori attivisti Lgbt si è infilato nello schieramento delle sentinelle in modo provocatorio. Infine, ultimo in ordine di tempo ed altrettanto grave, il caso di Lecce, sabato scorso. Anche in questo caso una vera e propria contro manifestazione era stata organizzata per disturbare e impedire la veglia silenziosa delle Sentinelle in Piedi con insulti, scherni e disturbi di ogni genere.b
Come abbiamo detto e ripetuto più volte questi episodi non fanno che confermare quello che andiamo denunciando da mesi: se infatti oggi si viene accusati di omofobia e pesantemente contestati solo stando in silenzio, cosa accadrà domani se la legge dovesse essere approvata?

Non solo. Questi episodi non sono che il risultato del grande inganno che questa legge alimenta: la presunta contrapposizione tra omosessuali ed eterosessuali. Una contrapposizione che non esiste. Le Sentinelle in Piedi si rifiutano di incasellare le persone in base all’orientamento sessuale, poiché non è questo aspetto a costituire l’integrità della persona. Dietro la rivendicazione di presunti diritti negati, le lobby Lgbt si arrogano il diritto di parlare a nome di tutte le persone omosessuali o transessuali, senza considerare che tra queste c’è chi è del tutto contrario alla pretesa di diritti declinati in base all’inclinazione sessuale.

Vorremmo poi rimarcare un fatto: in questi episodi di grande tensione le Sentinelle in Piedi non hanno mai reagito alle provocazioni, agli insulti, alle aggressioni, questo perché noi non scendiamo in piazza per odio verso qualcuno, bensì per amore verso tutti e per amore della verità, per questo sappiamo che chi ci contesta, anche con una violenza inaccettabile, non è altro che una vittima di questo sistema che ci vuole tutti asserviti al pensiero unico. A loro diciamo: aprite gli occhi. Se fossimo davvero “omofobi” nell’accezione che voi date a questo termine, ci sarebbero omosessuali e gay a vegliare con noi?

Non possiamo poi evidenziare con una certa dose di inquietudine l’atteggiamento delle forze dell’ordine in alcune città. A Trento, a Siena, a Perugia e a Lecce nessuno ha impedito ai contestatori di avvicinarsi alle Sentinelle in Piedi fino e di minacciarle molto da vicino. Questo crea sconcerto. Noi organizziamo le nostre veglie comunicando con largo anticipo agli organi competenti le modalità e i tempi della nostra mobilitazione, e la legge dovrebbe garantire il normale svolgimento della stessa, invece in più di un caso non è stato così. Ci chiediamo cosa sarebbe successo se, per esempio, qualcuno avesse disturbato o interrotto una manifestazione a favore della legge sull’omofobia? Come avrebbero reagito le forze dell’ordine?E l’opinione pubblica?

Sempre a livello istituzionale poi, siamo rimasti sconcertati nell’apprendere che il Sindaco di Siena, Bruno Valentini, dietro sollecitazione del consigliere del Pd Katia Leolini, ha annunciato che intende procedere ad una revisione del regolamento comunale per evitare che in futuro le Sentinelle in Piedi possano nuovamente vegliare in Piazza del Campo. Secondo il consigliere Leolini ( qui il linkdella seduta, al minuto 1:52:30) la veglia delle Sentinelle in Piedi avrebbe “espresso contenuti di natura politica e ideologica, in particolare contro i matrimoni gay”. In realtà la nostra è una mobilitazione contro il ddl Scalfarotto, ovvero la cosiddetta legge “sull’omofobia”, un testo che viene presentato come necessario per proteggere persone con tendenze omosessuali da atti di violenza e aggressione e nulla avrebbe a che vedere con i matrimoni gay. Quanto dichiarato dalla Leolini mette invece in luce la verità che noi andiamo denunciando da tempo: che questo provvedimento non è fatto per proteggere le persone da aggressioni o violenze, per questo basta già il nostro ordinamento giuridico, e bensì ha, questo sì, un impianto fortemente ideologico in quanto punta a fare da apripista ai matrimoni gay. La Leolini con le sue parole dunque conferma da un lato che il ddl in questione è del tutto strumentale e dall’altro evidenzia che esprimere parere contrario ad una legge non è più un’opinione bensì un atto “politico e ideologico” da delegittimare prima e proibire poi. Probabilmente questa opinione ci varrà una denuncia e una condanna se questa legge dovesse passare. Il testo infatti, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non spiega cosa si intenda per omofobia e dunque anche le opinioni potrebbero diventare reato.

Anche in questo caso dunque ribadiamo quanto sia necessaria e urgente la nostra azione di veglia, che non si ferma di fronte alle contestazioni anche violente, e nemmeno alle ingiustizie di chi legifera. La libertà d’espressione è troppo preziosa per non scendere in piazza.
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I prossimi appuntamenti

 

  • Sabato 7 giugno a Perugia in Piazza IV novembre alle 16.00
  • Sabato 7 giugno a Piacenza in Piazza Cavalli alle 17.30
  • Domenica 8 giugno a Varese in Piazza Monte Grappa alle 17.30
  • Venerdì 13 giugno a Trento in Piazza Battisti alle 18.00
  • Venerdì 13 giugno a Messina in Piazza Cairolo alle 18:00
  • Sabato 14 giugno a Parma in Piazza Garibaldi alle 11.00
  • Sabato 14 giugno a Busto Arsizio in Piazza S. Maria alle 17.30
  • Sabato 14 giugno a Brescia in Piazza Vittoria alle 17.30
  • Sabato 14 giugno a Catania in Piazza Università alle
  • Domenica 15 giugno a Verona in Piazza dei Signori alle 17.30
  • Domenica 15 giugno a Cremona in Piazza Duomo alle 21.00
  • Sabato 21 giugno a Modena in Piazza Grande alle 18.00

Su facebookSentinelle in piedi
info@sentinelleinpiedi.it

Qui l'originale

 

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