Scienza & Vita commenta il voto contrario della Commissione Europea nell’ultimo giorno del suo mandato“Un grave tradimento della volontà popolare, ben definita, espressa da ben due milioni di cittadini europei”.
Così hanno definito il voto contrario con cui la Commissione Europea, nell’ultimo giorno del suo mandato e all’indomani delle elezioni, ha fermato l’iniziativa “Uno di noi” Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello, Presidente e copresidente nazionali dell’Associazione Scienza & Vita, che insieme alla quasi totalità dei movimenti e delle realtà ecclesiali italiane è stata in prima fila durante la mobilitazione in difesa degli embrioni.
“La democrazia partecipativa, che alla sua prima prova si è espressa nel migliore dei risultati possibili durante la campagna di raccolta firme, aveva dimostrato quanto i cittadini europei vogliano sentirsi parte attiva e partecipativa dell’Unione”, sottolinea l'associazione in un comunicato.
I quasi 2 milioni di sottoscrizioni raccolte in 28 Paesi – di cui oltre 600.000 solo in Italia – “manifestano con chiarezza l’esistenza di un grande movimento popolare in favore della vita che è stato consapevolmente ignorato”, aggiunge.
In tal senso, “scegliere di continuare con la sperimentazione e la ricerca sulle cellule staminali embrionali insistendo nella distruzione di esseri umani non è solo una decisione antiscientifica, ma soprattutto antidemocratica”.
In questo contesto, Scienza & Vita auspica che il nuovo Parlamento appena scelto “sappia esprimersi con fermezza al riguardo, riportando al centro la dignità della vita umana fin dal concepimento, così come chiesto dagli stessi elettori europei”.
“Due milioni di persone aspettano una risposta, perché l’Europa che vogliamo sia una democrazia fondata sulla tutela e sul rispetto del più debole”.