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Evangelizzare con magliette o fodere per Iphone

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Enrique Chuvieco - pubblicato il 27/05/14
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Catholic On è un’iniziativa sfaccettata di giovani che un giorno di sono chiesti cosa potevano fare per Cristo e per la Chiesa
“EN(RED)DADOS”, “iMisión”, “Coloca tu corazón en las manos de Dios y Él lo pondrá en las manos de quien se lo merece” (Metti il tuo cuore nelle mani di Dio ed Egli lo metterà nelle mani di chi lo merita) sono alcuni dei messaggi che appaiono negli articoli diffusi da questo gruppo di giovani, che anziché fare soldi vuole diffondere il Vangelo. Una cosa inaudita per questi tempi.

Questa attività, tuttavia, non è l’unica sulla tavolozza di colori di Catholic On, come riconosce il suo presidente, Ignacio Antón, visto che si cerca di inquadrare le notizie di tutti i giorni in una prospettiva aperta al messaggio di Gesù di Nazareth, utilizzando le reti sociali e Internet come principali canali di comunicazione.

E i membri del gruppo sono pieni di gioia quando, senza conoscerli personalmente, persone o famiglie inviano loro fotografie in cui appaiono tutti con addosso le loro magliette, a distanza di un clic http://catholiconproject.spreadshirt.es.

Cos’è Catholic On?

È un progetto integrale di evangelizzazione. Ciò vuol dire che è un’iniziativa per portare il messaggio di Cristo a tutti in qualsiasi forma e con ogni mezzo, soprattutto attraverso il disegno, le immagini, la musica, le reti sociali e Internet.

Di quali strumenti e iniziative vi servite per portare avanti quest’opera?

Al di là di partecipare alle reti sociali, l’aspetto essenziale sono le persone. Attualmente il nostro progetto principale è la realizzazione di magliette e loghi per trasmettere il messaggio evangelico attraverso questi mezzi.

Alcuni anni fa, una ragazza portava all’università una maglietta con su scritto: “E se Lui posasse il suo sguardo su di te?” Visto che la maglietta era carina e la ragazza anche, le si avvicinò un ragazzo che le chiese chi doveva mettere gli occhi su di lei, il che le diede l’occasione per poter parlare di Dio a quel compagno con il quale non aveva mai parlato della questione. È la stessa cosa che vogliamo fare realizzando magliette con messaggi evangelici.

È un business, quindi?

Non in quanto tale. Poco fa mi diceva Gustavo Entrada, che ha realizzato il Twitter del Papa: “Ignacio, sai che con questo in Nordamerica faresti un sacco di soldi?”. Gli ho risposto che qui in Spagna non è così, e gli ho spiegato che la nostra intenzione non è fare soldi, ma trasmettere il Vangelo.

In questo senso, disponiamo di un negozio virtuale in cui mostriamo i disegni. Cerchiamo di far sì che le nostre magliette si vendano anche in alcuni negozi come la Libreria San Paolo, perché la gente possa vedere direttamente il prodotto.

Al di là delle magliette, cos’altro producete?

Disegniamo loghi, pagine web, uno di noi vuole aiutare i giovani che vogliono fare musica cristiana a realizzare il proprio disco e a diffondere musica cattolica, perché dispone di uno studio di registrazione. Attualmente la musica che ascoltiamo noi cattolici è evangelica, e ci sono messaggi che non sono conformi alla nostra fede.

Dall’altro lato, anche se stiamo realizzando una nuova web, il luogo in cui si “muovono” maggiormente i nostri progetti sono le reti sociali, nelle quali promuoviamo i nostri disegni e un messaggio evangelico costante.

Ad esempio, abbiamo celebrato l’11M [ricordo degli attentati dell’11 marzo 2004 a Madrid, ndt]. Possiamo vivere questa cosa partendo dal dolore e dalla sofferenza vuoti o pieni di speranza per il messaggio di Gesù, che offre sempre un raggio di luce in mezzo a quella sofferenza tremenda. Noi cerchiamo di trasmettere questi fatti – quelli che occupano le informazioni quotidiane – in un altro modo.

Al giorno d’oggi la diffusione delle reti sociali è enorme, perché puoi avere 2.000 followers e una potenzialità di 20.000 in funzione delle persone che ti possono seguire e condividere con altri.

In quanti Paesi arrivano le vostre magliette?

Abbiamo difficoltà per il fatto che gli invii in Sudamerica costano molto e rincarano enormemente il prodotto, ma abbiamo ricevuto richieste da Cile, Argentina, Brasile e Perù. In Europa, spediamo in Italia, Germania, Belgio e Francia; in Spagna, ovunque.

Dà molta gioia quando si vede una famiglia della zona di Murcia che ti invia un foto in cui tutti appaiono con le nostre magliette. E non ci conoscono affatto! Ma la gente sa che il modo di collaborare al nostro progetto è l’acquisto delle magliette.

Utilizzate sempre lo stesso disegno o cambia?

Abbiamo 14 o 16 disegni di magliette, ma abbiamo anche felpe, tazze, body per bambini, fodere per Iphone…

Quante persone sono coinvolte in questo progetto?

Nel comitato direttivo siamo undici. Abbiamo molti collaboratori, anche fuori dalla Spagna, come un ragazzo della Tanzania che abbiamo conosciuto alla GMG e che è disegnatore grafico. Il nostro progetto gli piace molto e ha realizzato alcuni dei disegni che abbiamo destinato al mondo anglosassone.

Quando avete iniziato ad agire?

Dopo la Giornata Mondiale della Gioventù 2011 di Madrid. Siamo un gruppo di amici che a un certo momento hanno deciso di fare qualcosa per Cristo e per la Chiesa dove il Signore ci chiamava. Io sono il meno adatto di tutti quanto a disegno, questioni informatiche e reti sociali. Mi hanno eletto presidente perché avranno ravvisato in me attitudini per dirigere il progetto.

Realizzate anche altre attività?

Svolgiamo altre attività nelle diocesi e nelle parrocchie e organizziamo una veglia la notte dell’Epifania. Vi assistono genitori e bambini, che si emozionano quando vedono entrare i Re Magi. L’accoglienza è stata spettacolare.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]
 

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