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Rom e sinti: stop alla discriminazione in Italia

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 21/05/14
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Presentata una proposta di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dei Romanes

Riconoscimento: è questa la parola d'ordine per le etnie rom e sinti che chiedono ancora una volta di essere tutelati in Italia come minoranza linguistica. Nella legge del 1999 (legge 15 Dicembre 1999, n. 482 " Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche ") la questione degli zingari venne accantonata in sede di discussione, su pressione della Lega Nord. Nei giorni scorsi i loro rappresentanti hanno depositato alla Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare che intende porre rimedio alla discriminazione.

 

La normativa del 1999 riconobbe il diritto alla tutela di varie minoranze etniche e linguistiche: albanese, catalana, germanica, greca, slovena, croata, francese, franco-provenzale, friulana, ladina, occitana e sarda. Tutti tranne i rom e i sinti che dopo sardi e friulani sono la minoranza linguistica più numerosa (tiscali.it 15 maggio). La motivazione dell'espulsione in sede di discussione della legge fu che si trattava di una minoranza “priva di territorio”, essendo considerati generalmente nomadi, e ciò benché in Italia da generazioni i sinti siano stanziali. La Comunità di sant’Egidio, sul suo sito (sant’egidio.org) ricorda a questo proposito che diversi Rapporti internazionali (tra cui quello del commissario del Consiglio d’Europa per i diritti umani Alvaro Gil-Robles,) hanno messo in luce come gli zingari in Italia siano largamente discriminati.

 

La proposta di legge popolare, presentata nella sede dell’Istituto Sturzo a Roma, cerca di colmare una grande lacuna legislativa. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle 43 associazioni di sinti e rom e il senatore Francesco Palermo che ha già presentato un disegno di legge sullo stesso argomento. La proposta fa riferimento alla Carta europea per le lingue nazionali e minoritarie approvata nel 1992 dal Consiglio d'Europa che l'Italia ha firmato nel 2000, ma non ha ancora ratificato. Un'altra proposta di legge era stata presentata nel 2007 dall’on. Mercedes Frias, ma non era stata mai discussa dall’aula della Camera. Adesso i rom e sinti si può dire che “entrano direttamente in politica” (Sinti-italiani.blogspot.it), come scrive sul suo blog Davide Casadio, presidente della Associazioni sinti in Italia, che ha partecipato anche ad un’audizione in Senato su questo tema.

 

L’ufficio immigranti della Uil fa notare che “l’iniziativa, a carattere politico, serve a rivendicare il diritto a essere rispettati come persone e non discriminati sulla base di pregiudizi”. Il popolo Romanes infatti è tutelato a livello europeo, ma non in Italia. La Uil sostiene l’iniziativa legislativa e il responsabile immigrazioni del sindacato, Giuseppe Casucci, ha rilevato come da molti anni la Uil si batte contro ogni forma di discriminazione delle minoranze etniche, contro i campi sosta e le schedature dei minori e per un riconoscimento della popolazione Romanes, presente in Italia dal 1400 e che oggi conta di circa 160 mila componenti, la metà dei quali italiani, e con una forte componente di minori (uil.it/immigrazione 15 maggio).

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